Dop, Igp e produzioni di qualità

Riso del Delta del Po Igp

Frutto del riso appartenente al tipo Japonica, gruppo superfino nelle varietà Carnaroli, Volano, Baldo e Arborio

Riso del Delta del Po IgpIl riso del Delta del Po Igp presenta un chicco grande, cristallino, compatto, con un elevato tenore proteico e può essere bianco o integrale. I terreni di coltura sono caratterizzati da una lenta capacità drenante e da salinità elevata; sono, inoltre, dotati di elevata fertilità minerale, in particolare di potassio. Tali caratteristiche conferiscono al riso aroma e sapidità particolari, maggiore resistenza alla cottura ed elevato tenore proteico del chicco. Il clima che deriva dalla vicinanza del mare permette di mantenere la pianta più asciutta e più sana, favorisce una crescita costante e l'ottenimento di un seme di riso maturato in modo lento, quindi più resistente alle malattie.

Il riso viene venduto in scatole o sacchetti da 0,5 kg, 1 kg, 2 kg, 5 kg e può essere confezionato anche in sottovuoto o in atmosfera controllata.

Zona geografica di produzione

Si estende sul cono orientale estremo della pianura padana fra le regioni Veneto ed Emi­lia-Romagna, nei territori formati da detriti e riporti del fiume Po. L’area è delimitata a est dal Mare Adriatico, a nord dal fiume Adige e a sud dal Canale navigabile Ferrara/Porto Gari­baldi. Il territorio comprende la provincia di Rovigo, con i comuni di Ariano nel Polesine, Porto Viro, Taglio di Po, Porto Tolle, Corbola, Papozze, Rosolina e Loreo; la provincia di Ferrara, con i comuni di Comacchio, Goro, Codigoro, Lagosanto, Massa Fiscaglia, Migliarino, Ostellato, Mesola, Jolanda di Savoia e Berra.

Storia

Il riso è una delle piante alimentari più antiche, è originario del sud-est asiatico ed è specie di palude. L’introduzione in Italia sembra sia avvenuta dapprima nel sud ad opera degli Arabi e degli Spagnoli. La coltivazione del riso nel Delta del Po risale al 1400, anche se la produ­zione estensiva ed organizzata si svi­luppò solo nel XVI secolo, per opera della famiglia degli Estensi, che riusci­rono a sfruttare i terreni acquitrinosi che altrimenti sarebbero rimasti ab­bandonati.

Pochi decenni dopo la diffuzione del riso nella Pianura padana (1450) compaiono le prime documentazioni sulla presenza di coltivazioni in Polesine, in particolare nel territorio del Delta del Po, poiché la coltura del riso era strettamente legata alla bonifica e rappresentava il primo stadio di valorizzazione agraria dei terreni. La coltura del riso nel Delta del Po continua lungo i secoli: dopo il 1598, fine del periodo estense, in provincia di Ferrara si diffonde su terreni bassi e paludosi, dove si procede con un tipo di bonifica per colmata e non per prosciugamento. Alla fine del 1700 alcuni patrizi veneziani iniziano con metodi sistematici agrari la coltura del riso nei territori bonificati in provincia di Rovigo; nel 1800 nuovi proprietari borghesi allargano su vasca scala la coltura.

Oggi le risaie del Delta del Po copro­no circa 9.000 ettari di territorio.

Uso in cucina

Pochi alimenti sono così versatili in cu­cina: a cominciare dall’antipasto per finire col dolce, col riso si può prepa­rare un pranzo intero. Occorre però saper scegliere il tipo giusto per ogni piatto. Sono molte, infatti, le varietà disponibili sul mercato, ciascuna con caratteristiche proprie e con diverso comportamento in cottura.

Link utili

Consorzio di tutela del Riso del Delta del Po Igp

Clicca qui per scaricare il disciplinare di produzione

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ultima modifica 2022-01-14T09:29:01+01:00
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