Fitosanitario e difesa delle produzioni

Ancora vietati, fino a data da destinarsi, gli impianti di Crataegus in Emilia-Romagna

Il divieto riguarda le piante di biancospino e altre piante ornamentali del genere Crataegus che possono costituire un rischio per la disseminazione di Erwinia amylovora, agente del colpo di fuoco batterico.

Le piante appartenenti al genere Crataegus sono particolarmente sensibili al colpo di fuoco batterico e il divieto in Emilia-Romagna di utilizzare queste piante per nuovi impianti, in vigore dal 2001, ha contribuito in questi anni a ridurre il numero di focolai della malattia. Con determina del Servizio Fitosanitario n. 4373 del 15 marzo 2021 questa misura è stata prorogata fino a data da destinarsi, con l'obiettivo favorire l'azione preventiva e di contrasto alla diffusione del colpo di fuoco batterico delle pomacee, condotta costantemente dagli agricoltori. Sono possibili eccezioni a seguito di specifica autorizzazione del Servizio Fitosanitario, valutate in base ai rischi fitosanitari presenti sul territorio.

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Il colpo di fuoco batterico, causato da Erwinia amylovora, è tuttora presente e diffuso nella nostra regione. Biancospini (Crataegus monogyna, C. levigata), azzeruoli (Crataegus azarolus) e altri Crataegus ornamentali sono oggetto di minori controlli rispetto alle specie frutticole e possono costituire un pericoloso serbatoio di infezione e di propagazione della batteriosi, mettendo a rischio le coltivazioni di pomacee e le produzioni vivaistiche di piante di pero e melo. La presenza di focolai della malattia, oltre ad aumentare il rischio che le giovani piante si ammalino, ne limita infatti la commercializzazione in base alle disposizioni comunitarie vigenti.

Il divieto si riferisce esclusivamente ai nuovi impianti. Saranno il Servizio fitosanitario, gli Enti locali e il Corpo Forestale dello Stato a vigilare sulla corretta applicazione del provvedimento. Per chi non rispetterà il divieto e non estirperà le piante entro i termini previsti dalla legge sono previste sanzioni da 200 a 1200 Euro, o di importo raddoppiato se a commettere la violazione saranno vivaisti o ditte professionalmente impegnate nella realizzazione o nella manutenzione di parchi o giardini.

Documenti

Determinazione del Responsabile del Servizio fitosanitario regionale n. 4373 del 15 marzo 2021 (pdf121.65 KB)
Proroga, fino a data da destinarsi, del divieto di messa a dimora nella Regione Emilia-Romagna di piante appartenenti al genere Crataegus spp.  

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ultima modifica 2023-02-06T13:19:32+01:00
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