Organizzazioni comuni di mercato

Realtà odierna in Italia

La classificazione dei capi ovini abbattuti non è prevista in quanto la macellazione di tali animali non è numericamente rappresentativa per la conseguente definizione dei prezzi medi di mercato che non sarebbero confrontabili con le medie europee.

La classificazione dei capi suini macellati, pur essendo stata istituita con il Decreto ministeriale 11 luglio 2002 (ad oggi sostituito dal DM 8 maggio 2009 n. 3895) recependo la normativa comunitaria che definisce la tabella di classificazione delle carcasse di suino.

Malgrado ciò esistono oggettive difficoltà applicative, in relazione alla particolare tipologia dei suini allevati in Italia che, distinguendosi nettamente da quella del resto dell’Europa per peso e conformazione, ha reso necessarie una serie di adattamenti alla realtà italiana delle metodologie di calcolo che sono alla base della classificazione di questo tipo di animali.

La necessità inoltre per numerose aziende di macellazione di un consistente adeguamento strutturale sia per adattare le linee di macellazione alla attività di classificazione, sia per dotarsi della necessaria strumentazione, sta rallentando la attuazione della normativa nel nostro paese, questo anche in relazione al difficile momento economico che attraversa attualmente il settore, in conseguenza della crisi del mercato delle carni suine che si prolunga ormai da diversi mesi.

La classificazione dei capi bovini adulti macellati rappresenta una realtà consolidata, essendo stata introdotta con il decreto ministeriale 6 maggio 1996 n. 482, in applicazione della tabella comunitaria istituita con Regolamento (CE) n. 1208/81; il decreto tra l’altro conferiva alle Regioni i compiti di controllo presso le strutture di macellazione.



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ultima modifica 2013-04-22T12:20:00+02:00
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