Fauna e caccia

Peste suina africana. La Regione in campo

Approvate con ordinanza misure per prevenire la diffusione dell’infezione tra i cinghiali selvatici in Emilia-Romagna e proteggere i suini allevati, in particolare nei Comuni di Zerba e Ottone.

In vigore nuova ordinanza di prevenzione della Psa

Oggi 25 maggio 2022 il Presidente della Regione Emilia-Romagna ha firmato un’ordinanza che adotta nuove misure di controllo della diffusione della peste suina africana, malattia che colpisce la popolazione di cinghiali selvatici e può essere trasmessa ai suini allevati, ma non all'uomo.

Le misure adottate sono state anticipate da un provvedimento nazionale, e al momento riguardano il territorio dei Comuni di Zerba e Ottone, in provincia di Piacenza. Questi Comuni fanno parte di una zona di restrizione individuata dopo la visita degli esperti inviati dalla Commissione in Italia per valutare la situazione.  

Al momento, infatti, il territorio dell'Emilia-Romagna è considerato dalla Commissione indenne dal morbo; le misure urgenti sono state adottate allo scopo di prevenire la diffusione della malattia in una zona circoscritta del piacentino che confina con un'area dove alcuni casi di Peste suina africana sono invece stati confermati. 

Oltre ai casi verificatisi di recente in provincia di Roma, resta infatti alta l’attenzione per l'evoluzione della situazione in Piemonte e in Liguria, con 124 casi accertati.

 L'Emilia-Romagna ha tempestivamente adottato tutti gli strumenti consentiti dalla legge per contere il contagio; si rende ora opportuno scongiurare possibili rischi per il comparto suinicolo e il suo indotto.

I cittadini, i cacciatori e chi frequenta le zone potenzialmente interessate come i raccoglitori di tartufi hanno un ruolo fondamentale nella prevenzione della malattia, perchè possono segnalare eventuali carcasse di cinghiali o resti telefonando al numero dedicato 051 - 6092124.

Chi fa una segnalazione al numero 051 - 6092124 sarà messo in contatto con il Servizio veterinario regionale che lo inviterà a memorizzare la posizione del ritrovamento e ad inviare se possibile una foto

Oltre alle misure preventive, la Regione ha messo a punto contro la Peste suina africana anche un piano di misure di emergenza da attivare nel caso in cui l’infezione dovesse estendersi al territorio regionale.


Le prescrizioni dell’ordinanza del Presidente per la prevenzione della Psa


Nel territorio dei Comuni di Zerba e Ottone (PC) vengono regolamentate le attività venatorie, che possono essere condotte esclusivamente in forma selettiva per l’attività di controllo della popolazione del cinghiale (Sus scrofa).

  •  In particolare, nell’area a ovest del fiume Trebbia, la più vicina ai casi confermati, la caccia al cinghiale è limitata al prelievo selettivo e alle catture con gabbie-trappola (i così detti “chiusini”), mentre nella parte del territorio a est del fiume può essere attuata anche con l’impiego del metodo della ‘girata’.
  • Inoltre, l’attività di prelievo degli animali è vincolata alla presentazione e all’approvazione di un piano di biosicurezza, per contenere il rischio di diffusione dell’infezione e prescrivendo che le carni degli animali abbattuti possono essere consumate solo all’interno della zona di restrizione.
  •  Nei comuni di Zerba e Ottone deve essere rafforzata la sorveglianza, organizzando battute per la ricerca attiva di carcasse e altri resti, che dopo i prelievi per le analisi devono essere portati in centro di raccolta e inviati alla distruzione.
  •  Infine, l’ordinanza dispone nei due Comuni misure per ridurre le fonti di cibo per i cinghiali, vietando il loro foraggiamento, se non finalizzato ad attrarli  per abbatterli, e rafforzando il corretto smaltimento dei rifiuti, in particolare nelle aree verdi e nelle piazzole di sosta.
  •  Per mantenere un livello di allerta elevato, l’ordinanza dispone che in tutta la Regione chiunque riscontri la presenza di carcasse debba darne segnalazione al Servizio veterinario della Ausl competente, che provvederà a effettuare i prelievi necessari per escludere la presenza della peste suina africana.
  •  Per quanto riguarda invece i suini domestici viene intensificata la sorveglianza negli allevamenti a maggiore rischio. Inoltre, per migliorare la protezione degli allevamenti nei confronti dell'infezione vengono garantiti i requisiti minimi demandando il miglioramento della biosicurezza a specifici programmi volontari finanziati.

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ultima modifica 2022-05-25T19:22:24+01:00
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