Fitosanitario e difesa delle produzioni

Alla scoperta del sistema di certificazione nazionale "Qualità Vivaistica Italia (QVI)”

Delegazione del Sud Africa in Emilia-Romagna per conoscere la certificazione Qualità Vivaistica Italia (QVI) e indagare come facilitare l’import di piante pre-base nel proprio paese.

Il 21 luglio 2022, una delegazione di esperti nella produzione di piante da impianto fruttifere ed in materia di certificazione fitosanitaria e della qualità vivaistica proveniente dal Sud Africa ha visitato, assieme al Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni della regione Emilia-Romagna, due aziende di eccellenza: il CAV - Centro Attività Vivaistiche (a Tebano) e l’azienda Vitroplant (a Cesena).
Gli esperti hanno potuto conoscere e osservare le strutture aziendali e le loro attività di produzione di piante da impianto e di materiale micropropagato, ma soprattutto l’applicazione del sistema di certificazione nazionale, la Qualità Vivaistica Italia (QVI).
La delegazione sudafricana era composta da Nolan Africander, responsabile scientifico della quarantena delle piante, supporto diagnostico e infrastrutturale della stazione di Stellenbosch (Dipartimento di Agricoltura, Riforma fondiaria e Sviluppo rurale - DALLRD), da Rachel Kriel, manager di Plantsa e da Hugh Campbell, manager di Hortgro Technical, entrambi rappresentanti delle associazioni di produttori di pomacee e drupacee sudafricane. Gli esperti sono arrivati in Emilia-Romagna dopo aver visitato, nei giorni precedenti, altre realtà aziendali in Francia e Olanda.

La visita in Emilia-Romagna è iniziata presso il CAV con un incontro tra la delegazione sudafricana, i referenti del CAV e alcuni referenti del Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni della Regione Emilia-Romagna. Il CAV è un’azienda che fornisce servizi di conservazione delle piante di categoria pre-base, analisi, controllo e produzione di piante di categoria base nell'ambito del Sistema di Certificazione Nazionale ed Europea. Inoltre, esso dispone anche di un laboratorio accreditato per le analisi fitopatologiche.
Inizialmente, è stato presentato nel dettaglio il funzionamento del sistema di certificazione nazionale, sottolineandone l’aspetto volontaristico e i più stringenti requisiti analitici e di controllo degli organismi nocivi rispetto agli altri due livelli di certificazione (europea e CAC). E' stato descritto inoltre il nuovo regime fitosanitario europeo (Regolamento UE 2016/2031) entrato in vigore il 14 dicembre 2019: in particolare, la nuova corresponsabilità degli operatori professionali nel controllo degli organismi nocivi regolamentati non da quarantena (ORNQ) sui prodotti vegetali di proprietà e in propria produzione e la nuova rete dei laboratori per l’esecuzione di analisi ufficiali.
Successivamente sono stati visitati i laboratori e le serre del CAV, in cui sono state illustrate dal vivo le particolarità e la complessità che la certificazione di qualità italiana richiede ai nostri produttori di piante e materiale candidato, pre-base e base.

Nella seconda parte della giornata, la delegazione sudafricanaDelegazione_SudAfrica_visita_Vitroplant_600.jpg assieme ai rappresentanti del SFR della Regione Emilia-Romagna hanno visitato la seconda azienda, Vitroplant, che produce piante micropropagate e piante da impianto ottenute da materiale micropropagato. I referenti di Vitroplant hanno descritto l’azienda, l’orientamento alla ricerca e sviluppo e le attività produttive che svolgono; a seguire, hanno condotto gli esperti in una visita alle aree di preparazione dei substrati, passando per le celle di crescita delle piante micropropagate, per poi concludere la visita nelle serre di ambientamento e crescita.

La visita alle due realtà vivaistiche italiane si è inserita all’interno di un più ampio progetto della delegazione sudafricana: l’osservazione delle metodologie di applicazione e gestione della certificazione vivaistica in Europa. In aggiunta, la visita è stata un’occasione per entrambe le parti di conoscere le proprie realtà produttive e, per i sudafricani, di prendere nota della qualità dei prodotti vegetali italiani che sempre più sono apprezzati, anche a seguito dell’applicazione di alti livelli di standard nei processi produttivi e all’interno dei vivai.
L’obiettivo di base della delegazione si basava sul fatto che il settore vivaistico sudafricano è a un punto di ricalibrazione, relativamente al miglioramento della qualità delle piante e alla certificazione delle stesse. La loro necessità è di sviluppare degli schemi di buone pratiche per il miglioramento della qualità delle piante. Ciò necessita di una fase iniziale di osservazione che ha interessato anche le due aziende emiliano-romagnole, CAV e Vitroplant, rinomate per la propria attività e con un know-how di alto livello.
Inoltre, da un punto di vista più istituzionale, sussiste l’interesse da parte del Sud Africa di capire come perfezionare il processo di accreditamento delle istituzioni per consentire il trattamento e la certificazione del materiale vegetale: in altre parole, aprire a un riconoscimento della certificazione nazionale della qualità vivaistica in Sud Africa per permettere un più veloce svincolo della merce dalla quarantena al momento dell’arrivo in territorio sudafricano.
In conclusione, la delegazione straniera ha lodato il sistema di certificazione nazionale per la sua struttura e presenza di requisiti molto stringenti in materia fitosanitaria; inoltre, è rimasta positivamente colpita dal numero di controlli ufficiali da parte degli ispettori fitosanitari della Regione Emilia-Romagna sul materiale vegetale, dal ruolo dell'autorità competente nel processo di certificazione e dallo spirito collaborativo che evidenzia la buona integrazione fra pubblico e privato.
Essa è anche rimasta molto colpita dalla capacità del sistema di certificazione nazionale della qualità vivaistica di offrire un livello qualitativo in termini fitosanitari molto alto e, allo stesso tempo, di creare un plus valore economico sul prodotto finito. Infatti, seppure con la presenza di circa 45 vivai produttori di pomacee e drupacee, nel mercato sudafricano le piante certificate non hanno una differenziazione di prezzo rispetto quelle non certificate.

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ultima modifica 2022-08-24T14:19:05+01:00
Hanno contribuito: Finelli Franco, Passarelli Federico
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