Accordo Ue-Regno Unito, dal 30 aprile è definitivamente in vigore
L'accordo che stabilisce le regole delle future relazioni Ue-Regno Unito entrerà in vigore in maniera permanente domani 30 aprile, a seguito dell’approvazione del Parlamento europeo. L'accordo era già stato applicato provvisoriamente dal 1° gennaio scorso per ridurre al minimo le criticità.
Il Parlamento ha accolto favorevolmente la conclusione dell'accordo commerciale e di cooperazione “che limita le conseguenze negative dell'uscita del Regno Unito dall'Ue” si legge in una nota del Parlamento che tuttavia considera tale uscita “un 'errore storico', in quanto nessun Paese terzo può godere degli stessi benefici di un Paese membro”. “I deputati – prosegue la nota - accolgono positivamente l'accordo commerciale a zero quote e zero tariffe tra l'Ue e il Regno Unito e le garanzie sulle regole per la concorrenza leale, che potrebbero servire come modello per futuri accordi commerciali”. Il Parlamento si è detto anche d'accordo “con le disposizioni riguardanti, tra l'altro, la pesca, i consumatori, il traffico aereo, l'energia e la protezione dei dati. Tuttavia, i deputati deplorano che il Regno Unito non abbia voluto che l'accordo si estendesse alla politica estera, di sicurezza e di sviluppo e non abbia voluto confermare la propria partecipazione al programma di scambio di studenti Erasmus+”.
<<Abbiamo corso un rischio, ma ne è valsa la pena: l'accordo raggiunto è infatti ambizioso, con elementi innovativi che dovranno essere alla base della futura politica commerciale dell'Unione. A partire da una rigorosa parità di condizioni fondata sulla clausola di non regressione degli standard produttivi, sociali, del lavoro e ambientali. Insomma, una base solida resa vincolante dalla possibilità di mettere in campo misure unilaterali di ribilanciamento della concorrenza>> è stato il commento di Paolo De Castro, negoziatore S&D alla Commissione commercio internazionale del Parlamento europeo, che ha aggiunto: <<non si tratta di un punto di arrivo ma di partenza, in vista di relazioni future capaci di promuovere gli interessi dei nostri cittadini e delle nostre imprese, superando le barriere amministrative e burocratiche che continuano a rallentare il flusso di merci tra le due sponde della manica>>.