Nuova Pac, accordo raggiunto nel segno della sostenibilità economica, ambientale e sociale
Fumata bianca per la nuova Pac che accompagnerà gli agricoltori e i tutti i cittadini europei dal 1° gennaio 2023 fino al 2027. <<Dopo quasi 24 ore ininterrotte di negoziato tra Parlamento europeo, presidenza di turno portoghese del Consiglio, e Commissione – ha affermato Paolo De Castro, coordinatore del gruppo s&d alla Commissione agricoltura del Parlamento Ue -, il 25 giugno è stato raggiunto un accordo nel segno della sostenibilità economica, ambientale e sociale senza precedenti nella storia della Pac>>.
Si è trattato di un negoziato durato tre anni, tutt'altro che scontato, e che era partito <<da una proposta vaga che rischiava di portare alla ri-nazionalizzazione di una politica che è stata cemento della costruzione europea: grazie al lavoro di questi mesi, siamo riusciti a salvaguardarne la dimensione comune, evitando distorsioni di concorrenza tra agricoltori di differenti Stati membri. Abbiamo rimesso al centro il ruolo delle regioni, che continueranno a essere un attore principale nella redazione dei Piani strategici nazionali. Abbiamo finalmente inserito il terzo pilastro della politica agricola, quello sociale: d'ora in poi la Pac non finanzierà più gli agricoltori che non rispettino i diritti dei propri dipendenti, ponendo fine alla concorrenza sleale verso la stragrande maggioranza degli imprenditori che invece si prende debitamente cura dei lavoratori>> ha proseguito De Castro. <<Il tutto, senza indebolire gli obiettivi economici della politica agricola, con un 15% di aiuti diretti che verrà riservato al sostegno accoppiato alle produzioni più rappresentative del made in Italy, dal pomodoro all'olivicoltura, il rafforzamento delle misure di gestione del rischio contro le perdite di produzione o di reddito che ora saranno finanziabili anche tramite i pagamenti diretti agli agricoltori, l'estensione degli interventi settoriali a tutti i prodotti, incluse le patate fresche>>.
<<I motivi di soddisfazione dell'architettura generale del pacchetto di compromesso sulla Pac - ha sottolineato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli -, sono superiori ai punti su cui si potevano trovare soluzioni migliori, soprattutto sul piano della semplificazione e della competitività dell'intero settore agricolo. Ora spetta agli Stati membri e ai produttori agricoli trarre beneficio dalla nuova Pac. Il prossimo passo sarà quello di costruire i piani strategici nazionali che dovranno essere incentrati sulla semplicità: non incrementare la burocrazia rappresenta il valore aggiunto per l'Italia. La Condizionalità sociale è sicuramente uno dei punti qualificanti della nuova Pac, insieme agli interventi previsti per la transizione ecologica del nostro sistema agroalimentare>>.
<<Importanti passi avanti sono stati raggiunti sugli aspetti climatico-ambientali con particolare riferimento al sostegno finanziario per strumenti di gestione del rischio che potranno utilizzare fino al 3% dei pagamenti diretti e dei fondi dello sviluppo rurale - ha proseguito il ministro -. La nuova architettura verde, uno dei punti più discussi all'interno dell'intero pacchetto, sarà basata su condizioni ambientali che gli agricoltori devono rispettare e su misure volontarie supplementari nel quadro di entrambi i pilastri; un approccio basato sull'efficacia in base al quale gli Stati membri devono riferire annualmente in merito ai progressi compiuti>>.
Il compromesso prevede la definizione di agricoltore attivo obbligatoria, il pagamento redistributivo obbligatorio al 10%, salvo deroghe specifiche, lo schema per i piccoli agricoltori facoltativo e il livello di convergenza interna dei pagamenti diretti ad almeno l'85% del livello medio dei pagamenti diretti entro il 2026. Per gli aiuti accoppiati è stato mantenuto lo stesso livello del 13%+2% dei pagamenti diretti.
<<Il settore agricolo – sempre secondo De Castro - sarà anche chiamato a un ulteriore sforzo ambientale, per sistemi produttivi sempre più sostenibili: per questo, gli eco-schemi premieranno fino al 25% dei pagamenti diretti quegli agricoltori che metteranno in campo pratiche innovative e in grado proteggere i livelli unici di biodiversità che caratterizzano le aree rurali del nostro paese. Non da ultimo, un riferimento ai risultati sul regolamento relativo alla organizzazione comune dei mercati, con le misure sull'etichettatura del vino che rappresentano un importante traguardo per la trasparenza delle informazioni verso i consumatori fortemente voluto dal settore, così come l'estensione a tutti prodotti Dop e Igp della possibilità di effettuare programmazione della produzione per meglio rispondere alla sempre maggiore volatilità dei mercati, senza alcun rischio di violazione delle norme sulla concorrenza, come attualmente possibile solo per salumi, vini e formaggi>>.