Aceto balsamico di Modena Igp, simbolo di qualità ed eccellenza del territorio

In tre video scopriamo le diverse fasi produttive del vero Aceto balsamico di Modena igp, quindi come si riconosce e come si utilizza in cucina

Come simbolo della qualità gastronomica del territorio delle province di Modena e Reggio Emilia, l’ Aceto balsamico di Modena Igp  è parte integrante della tradizione culinaria locale e si distingue dall’aceto di vino per la composizione equilibrata dei suoi costituenti.

Ma come si produce? Quali sono le fasi del ciclo produttivo?

Lo scopriamo nel primo video di una serie che pubblicheremo settimanalmente e che ci porterà a conoscere sempre meglio questa eccellenza del nostro territorio prodotta esclusivamente con uva di Lambrusco, Sangiovese, Trebbiano, Albana, Ancellotta, Fortana e Montuni con l’aggiunta di pochi altri ingredienti accuratamente selezionati. Dopo assemblaggio ed elaborazione degli ingredienti si passa all’acetificazione e, infine, alla fase di affinamento e invecchiamento che avviene in barili, botti o tini di legno pregiato come rovere, castagno, quercia, gelso e ginepro.

Nel secondo video troviamo qualche consiglio pratico per riconoscere l’Aceto Balsamico di Modena Igp autentico. Al termine dell’invecchiamento, il prodotto viene sottoposto ad un accurato esame analitico e organolettico prima di poter essere imbottigliato e certificato.

Dopo un periodo minimo di affinamento di 60 giorni, può essere certificato come Aceto balsamico di Modena Igp, mentre se il periodo di invecchiamento è superiore ai tre anni si usa la denominazione Aceto Balsamico di Modena Igp Invecchiato. 

Infine nel terzo video impariamo ad utilizzarlo in cucina e ad abbinarlo ai migliori ingredienti, dalla carne ai pesci, alle verdure fino ai dolci.

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