Nella nuova Pac la sostenibilità sarà economica, sociale e ambientale
I tre regolamenti della politica agricola comune (Pac) per il periodo 2023-2027 (Piani strategici, Orizzontale e Organizzazione comune dei mercati) sono stati pubblicati in Gazzetta il 6 dicembre 2021 dopo che erano stati approvati dal Consiglio dei Ministri dell'Unione europea e dal Parlamento europeo.
In merito alle prossime tappe della nuova Pac la Commissione europea fa sapere che “è attualmente in preparazione il cosiddetto diritto derivato, che dettaglia l'attuazione della nuova Pac. Gli atti secondari più urgenti saranno adottati dalla commissione entro la fine dell'anno, gli altri dovrebbero essere adottati durante la prima parte del 2022. Gli Stati membri hanno tempo fino al 31 dicembre 2021 per presentare i piani strategici della Pac. La commissione li valuterà e fornirà i propri commenti agli Stati membri e disporrà di sei mesi per approvare i piani, così come revisionati dagli Stati membri se necessario, in modo che si applichino a partire dal 1° gennaio 2023, quando entrerà in vigore la nuova Pac, dopo un periodo transitorio".
<<La Politica agricola comune che accompagnerà i nostri agricoltori dal 2023 al 2027, è frutto di un negoziato durato tre anni, e rappresenta un equilibrio ambizioso tra i tre livelli di sostenibilità - economica, sociale e ambientale - del nostro sistema agricolo - ha dichiarato Paolo De Castro, coordinatore del gruppo S&D alla Commissione agricoltura del Parlamento europeo -. Senza la spinta del parlamento, punti qualificanti di questo accordo non avrebbero mai visto la luce. A partire dal risultato storico sul fronte dei diritti dei lavoratori: per la prima volta, abbiamo inserito infatti un sistema di condizionalità che eviterà che fondi pubblici finiscano nelle tasche di chi non rispetta i diritti dei lavoratori, ponendo fine alla concorrenza sleale di quegli imprenditori che lucrano a discapito della tutela dei diritti dei lavoratori>>.
Da un punto di vista finanziario, la nuova Pac, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2023, rappresenta il 31,95% del bilancio totale dell'Unione per il periodo 2021-2027, con una dotazione di 386,6 miliardi di euro a supporto dei quasi 7 milioni di aziende agricole europee.
De Castro ha poi spiegato come <<coltivazioni emblematiche del made in Italy, dall'ortofrutta, al vino, all'olivo di oliva, continueranno a essere supportate tramite interventi settoriali ad hoc. Senza dimenticare il sistema delle Indicazioni geografiche e dei Consorzi di tutela, che potranno finalmente gestire l'offerta di prodotto e meglio rispondere alle fluttuazioni di mercato>>.
<<Questa riforma - ha proseguito De Castro - determinerà anche il contributo fondamentale della Pac e dei nostri agricoltori al raggiungimento degli obiettivi che l'Ue si è posta con il Green deal, destinando almeno un quarto degli aiuti diretti agli eco-schemi e almeno il 35% dei fondi per lo sviluppo rurale a misure ad alto valore ambientale. Ma per vincere le sfide ambientali e sociali che ci attendono, sarà necessaria quella conoscenza delle dinamiche territoriali che caratterizza le nostre amministrazioni regionali: proprio per questo abbiamo voluto salvaguardare il loro ruolo, rendendole protagoniste nella redazione dei piani strategici nazionali>>.