Così si insegnava la zootecnia e la gestione del caseificio nel primo Novecento
All’interno del sito della DG Agricoltura della Regione Emilia-Romagna prosegue l’attività di valorizzazione di Musei e Biblioteche regionali con l'obiettivo di far "scoprire" a cittadini e utenti i loro tesori, spesso poco conosciuti. Allo scopo sono in pubblicazione una serie di articoli provenienti dalle varie realtà museali, e non solo, presenti sul territorio regionale.
L’ultimo articolo pubblicato “La Regia Scuola di Zootecnia e Caseificio Antonio Zanelli”, a firma di Daniela Morsia, Referente della Biblioteca comunale Passerini-Landi di Piacenza, descrive le iniziative editoriali portate avanti da Federconsorzi per celebrare il 25° anniversario della Regia Scuola di Zootecnia e Caseificio, fondata nel 1880 a Reggio Emilia, e intitolata ad Antonio Zanelli, tra i fondatori e primo direttore dell'istituto fino al 1894. Si è trattato di un'istituzione importante per il territorio e per l'agricoltura sia per le attività svolte sul fronte della formazione e dell'istruzione, che della ricerca e del miglioramento agrario, specificamente nei settori della zootecnia e della lavorazione annessa al caseificio.
Gli altri articoli pubblicati
Nella stessa rubrica “La voce di Musei e Biblioteche” è possibile leggere anche gli articoli seguenti, sempre a firma della stessa autrice:
"Il segno del nuovo anno" descrive, nel contesto del catalogo editoriale della Federconsorzi, l'Almanacco, che esce in vari formati dal 1892 al 1917, una pubblicazione particolarmente interessante sia dal punto di vista grafico che documentale, poichè fornisce molti spunti di riflessione sull’evoluzione della comunicazione agraria del primo Novecento.
“Una regione luminosa” descrive il progetto delle proiezioni luminose ideato dal 1912 al 1914 da Federconsorzi che aveva l’obiettivo di dimostrare come anche la comunicazione agraria potesse avvalersi delle nuove tecnologie legate alla proiezione di foto e di immagini animate.
“Comunicare il progresso: il nuovo che avanza in agricoltura”: descrive le modalità principali di diffusione delle innovazioni tecniche decisive per lo sviluppo dell'agricoltura tra Otto e Novecento;
“Il giornale discute, esamina, consiglia e non traffica...”: un excursus dell’attività editoriale della Federconsorzi che ha portato "L’Italia Agricola" e "Il Giornale di agricoltura della Domenica" a diventare i “massimi diffusori” delle scienze agrarie, difensori dei propositi degli agricoltori imprenditori e propulsori del movimento economico-sociale delle campagne.
“Il Concorso di Colorno”: racconta il Concorso internazionale degli apparecchi d’aratura, promosso dalla Federazione italiana dei Consorzi agrari, dal Touring Club Italiano e dalla Cattedra ambulante di Parma, all’interno delle iniziative legate alla grande Esposizione agricolo-industriale e di belle arti di Parma, organizzata nel 1913 in occasione del centenario della nascita di Giuseppe Verdi.
“La scommessa di Adolfo”: cronaca di una giornata di visita a Massalombarda, nel luglio del 1912, all’azienda di Adolfo Bonvicini l’agronomo che ha creduto e portato avanti con grandi sacrifici un grande sogno: quello di fare della frutticoltura della sua terra un’eccellenza italiana e non solo.
“Il Laboratorio cestai di Fiorenzuola d'Arda”: artigiani, produttori di cesti ed imballaggi per uva da tavola, ortaggi e frutta, dotati di creatività e determinazione, ma anche di coraggio. Nel 1914 sono proprio loro a conquistare la copertina della rivista “L'Italia agricola” dedicata alle piccole industrie e in particolare ai cesti per l'imballaggio dell'uva.