Ancora 35 milioni sul Fondo per lo sviluppo delle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura

Approvato l'incremento in Consiglio dei Ministri. Via libera anche alla rinegoziazione dei mutui e all'uso del digestato da biogas come fertilizzante per fare fronte alla carenza di prodotti chimici conseguente alla crisi ucraina

Tre importanti provvedimenti di interesse agricolo sono stati approvati nell’ultimo Consiglio dei Ministri per sostenere le filiere più colpite dalla crisi ucraina.

“Il primo provvedimento – riferisce una nota del Mipaaf - prevede la rinegoziazione e la ristrutturazione dei mutui agrari. In particolare, per le imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura, il Governo ha stabilito la possibilità di rinegoziare e ristrutturare i mutui in essere e allungare fino a 25 anni il relativo periodo residuo di rimborso. Inoltre, nel rispetto del regime de minimis, Ismea è autorizzata a prestare una garanzia gratuita a favore di agricoltori e pescatori.

A tal fine il Governo ha rafforzato il fondo di garanzia pubblica che è stato recentemente rivisto nel suo funzionamento, prevedendo la possibilità di estendere le garanzie fino a 5 milioni di euro per il singolo beneficiario. Ciò permette di contrastare la crisi di liquidità delle imprese agroalimentari connessa all'eccezionale incremento dei costi dell'energia e delle materie prime”.

Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese

“Viene poi incrementato di ulteriori 35 milioni di euro il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura già previsto dalla Legge di bilancio 2022. Inoltre, il Decreto-legge introduce una misura che contrasta direttamente il caro carburanti, mediante un contributo sotto forma di credito di imposta per l'acquisto di carburanti destinato alle imprese agricole e della pesca.

Il contributo straordinario è pari al 20% della spesa sostenuta per l'acquisto del carburante effettivamente utilizzato nel primo trimestre solare dell'anno 2022, entro i limiti stabiliti per gli aiuti di Stato. Il Governo prevede che il credito d'imposta sia anche cedibile dalle imprese beneficiarie ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari”.

Via libera all’utilizzo del digestato come fertilizzante

Il terzo provvedimento approvato amplia la possibilità di utilizzare il digestato come fertilizzante per terreni. La proposta fatta dal ministro Stefano Patuanelli “si era resa necessaria per favorire l'utilizzo dei sottoprodotti vegetali e degli scarti di lavorazione delle filiere agroalimentari come fertilizzante e per sopperire la mancanza di prodotti chimici a seguito della crisi russo-ucraina. Ciò contribuisce alla diffusione di pratiche ecologiche e di economia circolare nella fase di produzione del biogas, alla riduzione dell'uso di fertilizzanti chimici, all'aumento di materia organica nei suoli e alla limitazione dei costi di produzione” conclude il comunicato.

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