Organizzazioni comuni di mercato

Apicoltura

La Regione sostiene l'apicoltura, ne riconosce l’affermata valenza come attività zootecnica e l’importanza che essa ha nell'economia agricola regionale, poiché oltre a rivestire un ruolo importante per la consistenza di alveari, la produzione di miele, e per l’insostituibile azione di impollinazione delle principali colture agrarie, esplica positive azioni di conservazione dell’ambiente, di protezione della biodiversità, degli ecosistemi naturali nonché dell’agricoltura in generale

Api fonte Archivio RER.jpgIn Emilia-Romagna operano circa 5.900 apicoltori (dati dell'anagrafe apistica nazionale - BDA), il 70% di questi conduce un’apicoltura per autoconsumo mentre il restante 30% la esercita come attività professionale a fini commerciali. Complessivamente in regione il numero di alveari presenti è pari a circa 127.000 (dati censimento apistico regionale MASAF – Banca Dati apistica Nazionale, anno 2021) che originano 16.424 apiari, distinti in stanziali (62%) e nomadi (38%). La produzione media di miele (fonte: Osservatorio Nazionale Miele) era stimata in condizioni ordinarie in circa 2.900 tonnellate/anno ma per effetto del particolare andamento climatico è scesa alle 1.000 tonnellate/anno (circa il 7% della produzione nazionale) nelle ultime annate. La Regione interviene nel settore apicoltura in diversi modi.

Fondi europei

La Regione gestisce i fondi europei (cofinanziati al 70% con fondi nazionali) a sostegno dell'apicoltura previsti dall'Organizzazione comune di mercato. I fondi sono resi disponibili attraverso un Sottoprogramma regionale (parte integrante di un Programma nazionale) elaborato per il quinquennio 2023-2027 e attuato con programma stralcio annuale mediante bando pubblico. Possono accedere a questi fondi, apicoltori e associazioni e organizzazioni di apicoltori.

Gli Interventi/azioni attivati riguardano principalmente l'assistenza tecnica agli apicoltori e alle organizzazioni di apicoltori, la lotta agli aggressori e alle malattie dell'alveare, in particolare la varroasi, la prevenzione delle avversità climatiche, la razionalizzazione degli spostamenti di alveari (nomadismo), il sostegno al ripopolamento del patrimonio apistico, la conduzione dell’apiario e la preparazione dei prodotti apistici, azioni di informazione e comunicazione sui prodotti apistici per una loro maggiore valorizzazione sul mercato.

Le domande devono essere presentate, previo Avviso pubblico, ai Settori Agricoltura, caccia e pesca competenti per ambito territoriale delegati da Agrea. 

Intervento settoriale

Intervento ACA 18

Bando apicoltura SRA18

Fondi regionali

Con i fondi previsti dalla legge regionale 7 aprile 2000, n. 24 Disciplina delle organizzazioni di produttori e delle organizzazioni interprofessionali per i prodotti agroalimentari, la Regione la Regione può finanziare le Organizzazioni di produttori (Op) del settore apistico (ad oggi è riconosciuta come Op il Conapi - Consorzio nazionale apicoltori).

Valorizzazione del miele

La Regione Emilia-Romagna ha depositato il marchio QC (marchio collettivo) per la valorizzazione del miele. L’uso del marchio è concesso alle aziende che decidono di produrre e allevare rispettando i disciplinari di produzione rispettosi della salute dell’uomo e dell’ambiente. Per approfondire è possibile visionare il Disciplinare di produzione per il miele QC e come ottenere la concessione del marchio.

Il nomadismo in Regione Emilia-Romagna

L’apicoltura è disciplinata dalla L.R. 4/3/2019 n. 2 e successive modificazioni. L'esercizio del nomadismo è disciplinato dal Regolamento regionale 5/4/1995 n.18, vigente fino all’approvazione delle norme relative alla movimentazione degli apiari, previste all’articolo 5 della citata legge regionale. Le comunicazioni di nomadismo apistico di cui all'art. 2 del citato Regolamento dovranno essere indirizzate, entro il mese di febbraio di ogni anno, all'Ambito territoriale Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna competente per territorio, fermo restando il contestuale invio ai Comuni interessati, e possono essere redatte utilizzando il modello scaricabile a questo link.

L'esame delle comunicazioni, per il rilascio delle eventuali autorizzazioni allo spostamento di alveari, verrà svolto dall'Ambito territoriale competente, che dovrà avvalersi della collaborazione del Servizio veterinario dell'ASL competente per territorio.

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ultima modifica 2024-02-28T15:13:10+02:00
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