Pesca e acquacoltura

2021

Sperimentazione app tesserini formato virtuale per la pesca controllata

Lancio di progetto per la sperimentazione di una app per il rilascio dei tesserini per la pesca controllata di salmonidi in formato digitale.

Una acquacoltura più blu, sostenibile e semplice. Proposte del Comitato delle Regioni

Il Comitato delle Regioni propone di istituire una eco-label europea per i prodotti dell’acquacoltura ed un one-stop-shop per le autorizzazioni dell'acquacoltura

Una acquacoltura e pesca sostenibili, dei trasporti marittimi decarbonizzati e meno inquinanti, il ripristino degli stock ittici: secondo il Comitato delle Regioni, l'assemblea dei rappresentanti locali e regionali dell'UE, questi sono i temi cruciali per costruire una Blue Economy che non impatti sugli equilibri climatici e che dia un contributo maggiore alla nascita di un sistema agroalimentare più sostenibile.

 L’Economia Blu impiega quasi 4 milioni e mezzo di persone, generando circo 650 miliardi di fatturato e 176 miliardi di valore aggiunto. Il solo settore dell’acquacoltura, intesa come allevamento ittico, costituisce una quota del 20 % della produzione ittica europea (molluschi compresi). Il settore è composto da 15mila imprese ed impiega circa 70mila operatori. Pesca e acquacoltura sono entrambe settori della Blue Economy, nella quale giocano un ruolo chiave per la resilienza delle economie costiere. Ma gli ostacoli burocratici e una cronica insufficienza di investimenti continuano a rendere più difficile un pieno sviluppo dell’acquacoltura europea.


 Il Comitato delle Regioni, nella sua seduta plenaria dell’1 e 2 dicembre 2021 ha approvato un parere sulla Sustainable blue economy and aquaculture, che propone due misure:

- una eco-label europea per i prodotti dell’acquacoltura (marchio di qualità ecologico e di rispetto degli standard europei)

- uno sportello unico europeo (one-stop-shop) per coordinare le procedure per ottenere i permessi per svolgere attività di acquacoltura

Le misure proposte contribuirebbero a raggiungere gli obiettivi della nuova Comunicazione della Commissione Europea su una Economia Blu sostenibile e le Linee guida strategiche per una acquacoltura europea sostenibile e competitiva dello scorso maggio.

Infatti, la crescita del settore dell’acquacoltura in Europa è rallentata da processi autorizzativi molto lunghi e complicati, e l’accesso alle acque è limitato. Per questo il Comitato delle Regioni propone di istituire uno sportello amministrativo a livello europeo, in grado di rilasciare licenze armonizzate e di fornire moduli formativi alle autorità locali sulle autorizzazioni, in modo da garantire nel rispetto delle norme la massima velocità amministrativa possibile.

Oltre a questo, il Comitato delle Regioni ha ribadito l’importanza di creare un marchio unico di qualità ecologica (eco-label) per i prodotti dell’acquacoltura europea, e sottolinea l’opportunità di estendere il futuro Carbon Border Adjustment Mechanism o CBAM anche alla filiera ittica, il che permetterebbe di prevenire importazioni di prodotti ittici non rispettosi degli alti standard di qualità sociale ed ambientale vigenti per i produttori europei.

I membri del CoR chiedono una definizione chiara del termine “acquacoltura sostenibile” e linee guida specifiche, con un Piano d’azione dettagliato nel quale coinvolgere le autorità locali e regionali.

Infine, il Comitato delle Regioni rinnova la richiesta di allocare il 10% del budget del Programma Quadro di Ricerca e Innovazione per il raggiungimento di obiettivi della Blue Economy, anche a supporto delle difficoltà di accesso che la BlueInvest Platform (piattaforma del Maritime forum che unisce gli stakeholders di tutta Europa attorno ai temi della Blue Economy) ha rilevato rispetto ai finanziamenti europei, per i quali il budget della cooperazione territoriale è stato ridotto e le procedure sono ancora molto spesso troppo complesse.

Altra fonte finanziaria di supporto alla Blue Economy dovrebbero essere i Piani di Resilienza post-pandemia, dove però Regioni e autorità locali non sono stati coinvolti come avrebbero dovuto.

Nuova Strategia per pesca e acquacoltura sostenibili nel Mediterraneo e nel Mar Nero

Adottata dalla Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo la strategia al 2030. Si è trovato l’accordo anche su di un ambizioso pacchetto di misure per tradurre le priorità strategiche in azioni concrete

La Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (GFCM) ha adottato lo scorso 6 novembre 2021 la sua nuova Strategia al 2030 per una pesca e acquacoltura più sostenibili nel mar Mediterraneo e nel Mar Nero. Si è trovato l’accordo anche su di un ambizioso pacchetto di misure per tradurre le priorità strategiche in azioni concrete.

In parallelo con l’adozione della nuova Strategia, la GFCM ha adottato 35 raccomandazioni per la sua attuazione, 33 delle quali su proposta della Unione Europea.

Tra le misure previste dal Piano d'Azione, iniziative per migliorare la gestione ed il controllo delle attività di pesca nell’Adriatico e nel Mar Nero, per proteggere al meglio gli habitat e alcune specie faunistiche minacciate e per consolidare il quadro dei monitoraggi, oltre a combattere in modo più efficace la pesca illegale (IUU) nei bacini marittimi interessati.


Per approfondire: 

  • High-level meeting: A new vision for sustainable fisheries and aquaculture in the Mediterranean and the Black Sea
  • Regional Plan of action for sustainable small-scale fisheries in the Mediterranean and the Black Sea, adopted in September 2018
  • High-level event on advancing the Regional Plan of Action for Small-Scale Fisheries in the Mediterranean and the Black Sea (RPOA-SSF) in the context of the GFCM 2030 Strategy

2022 Anno internazionale della pesca artigianale e dell'acquacoltura

Con una risoluzione, l'Organizzazione delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2022 International Year of Artisanal Fisheries and Aquaculture (Anno internazionale della pesca artigianale e dell'acquacoltura).

Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2022 Anno internazionale della pesca artigianale e dell’acquacoltura (IYAFA 2022). La cerimonia inaugurale ha evidenziato il contributo dato dai pescatori artigianali, dai piscicoltori e dai lavoratori del settore ittico al benessere umano, a sistemi alimentari sani e all’eradicazione della povertà, attraverso un uso responsabile e sostenibile delle risorse ittiche e dell’acquacoltura. 

Nel suo intervento, il Direttore Generale della FAO, QU Donyu, ha sottolineato come la visione alla base dell’Anno sia allineata ai ”Quattro Miglioramenti della FAO: produzione migliore, nutrizione migliore, ambiente migliore, vita migliore per tutti – nessuno escluso”. QU ha aggiunto che l’Anno contribuirà al raggiungimento di molti degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e degli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Un recente studio della FAO e di World Fish indica che il settore della piccola pesca artigianale costiera contribuisce probabilmente alla maggior parte della produzione ittica globale, considerando che circa l’80% della produzione dell’acquacultura mondiale proviene dai paesi in via di sviluppo, con un numero di produttori artigianali molto più elevato rispetto a coloro che sono impegnati nell’acquacoltura di media e vasta scala.


Per maggiori informazioni: 

link al sito della FAO sull'Anno internazionale della pesc artigianale e dell'acquacoltura (in inglese)

link al comunicato stampa sul portale ONU Italia

SEALOGY® arrivederci al 2022!

Chiude con un successo la prima edizione di SEALOGY® a Ferrara Fiere. La Regione Emilia-Romagna protagonista della Blue Economy.


Si è chiusa con un successo la prima edizione della manifestazione fieristica SEALOGY®, dedicata agli operatori ed ai curiosi della Blue Economy; una tre giorni molto ricca di appuntamenti che ha mobilitato istituzioni, operatori, stakeholders e curiosi per conoscere meglio i settori che contribuiscono allo sviluppo sostenibile delle economie costiere. 

Le oltre 80 iniziative convegnistiche hanno visto la partecipazione di 380 relatori di caratura internazionale e di rappresentative della Commissione Europea, del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, del Ministero della Transizione Ecologica, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,  nonchè di organizzazioni professionali nazionali ed europee, tecnici, esperti, ricercatori e stakeholders.

Un successo oltre ogni aspettativa, con 3250 presenze registrate e 845 partecipanti online per i convegni in forma ibrida, 20 paesi UE rappresentati, di cui 8 extraeuropei e varie Regioni della penisola, tra le quali la Regione Emilia-Romagna con uno stand molto partecipato oltre a Campania, Marche, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. 

Il nostro stand ha accompagnato i visitatori a conoscere alcuni aspetti meno noti di tre filiere produttive peculiari del territorio emiliano-romagnolo e la qualità unica dei prodotti ittici ad esse legati: il 18 novembre si è parlato del valore culturale, ambientale e sociale della filiera dell'anguilla nella vallicoltura a Comacchio; il 29 novembre è stata la volta del pescato della piccola pesca artigianale e costiera, mentre il 20 la chiusura è stata affidata alla molluschicoltura emiliano-romagnola ed ai suoi prodotti tipici. 

Appuntamento al 2022 sulla rotta di una Blue Economy sempre più forte, sostenibile ed inclusiva! 


  • La registrazione delle giornate sarà resa presto disponibile su questa pagina, assieme ad alcune ricette che interpretano i prodotti ittici emiliano-romagnoli presentateci in diretta dallo chef Luca Borghi del ristorante Makoré di Ferrara assieme ad una brigata di giovanissimi aiutanti provenienti dall'Istituto Vergani-Navarra di Ferrara. 
  • Seguirà la pubblicazione, sempre su questa pagina, di alcune "pillole blu di Emilia-Romagna" che toccano alcuni degli aspetti più interessanti attraverso brevi interviste ai protagonisti di questa coinvolgente esperienza, che ringraziamo per la loro disponibilità. 

Restate connessi anche attraverso la nostra pagina FB! @ERacquacolturaepesca

Qui il link al servizio (mp414.95 MB) apparso il 19 novembre 2021 su TG3.  

TG3_19 nov 21_Sealogy.mp4

confstampaSealogy.mp4

confstampaSealogy.mp4

Estense_com_confstampa_Sealogy_2 nov 2021.pdf

Carlino_confstampa_Sealogy_2 nov 2021.pdf

Conferenza-stampa-Sealogy-assessore-Mammi2-750x375.jpg

Donne e pesca

Donne e pesca, studi europei e iniziative per un riconoscimento del ruolo femminile nei settori della pesca e acquacoltura.

Storicamente, la pesca è vista come un’attività da uomini, specialmente per quanto riguarda l’attività a bordo, che possono comportare lunghe uscite in mare. Tuttavia le donne giocano un ruolo importante nel settore, soprattutto nella piccola pesca artigianale che è gestita alla scala familiare. Le donne sono occupate nell’attività di pesca o di raccolta molluschi, oppure contribuiscono alla filiera del prodotto ittico in tutte le sue parti, dalla gestione delle reti, al trasporto ai mercati ittici, ai compiti amministrativi e logistici, fino allo sviluppo di attività turistiche complementari.

Il loro lavoro non è sempre riconosciuto, nemmeno nei numeri ufficiali. Uno studio della Commissione Europea afferma che le donne occupate nel settore pesca e non pagate sono il 6,6%, quasi il doppio della quota di donne occupate nello stesso settore (3,8%). Tuttavia questo livello di occupazione femminile è sottostimato e le donne che non sono impegnate nella pesca in modo attivo sono poco visibili nelle statistiche.

Le donne sono infatti molto presenti in altri sottosettori della filiera ittica, rappresentano circa un quarto dell’occupazione nell’acquacoltura, e quasi la metà degli occupati nella trasformazione.

Il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione “Fishers for the future” lo scorso 16 settembre, per sottolineare la mancanza di sufficiente riconoscimento per il ruolo femminile nel settore della pesca, e ha chiesto alla Commissione Europea il lancio di iniziative volte a riconoscere il loro lavoro, come l’eguaglianza salariale ed il supporto all’imprenditorialità femminile).


Per approfondire:

Link allo studio della Commissione Europea Social data in the EU fisheries
sector (in inglese)

Link alla Risoluzione del Parlamento Europeo "Fishers for the future" (in italiano) 

Link a video del Think tank del Parlamento Europeo 

L'acquacoltura e la pesca dell'Emilia-Romagna in Europa, grazie a voi!

Da oggi è più facile partecipare alle consultazioni e questionari proposti dalla Commissione nei settori dell'economia blu, pesca e acquacoltura, grazie al supporto tecnico alla compilazione offerto dalla Regione.

Imprenditori e operatori della filiera ittica emiliano-romagnola! Volete far sentire la vostra voce in Europa, per contribuire a politiche per la pesca e acquacoltura più attente alle esigenze locali?

Da oggi è più facile partecipare alle consultazioni e questionari proposti dalla Commissione nei settori dell'economia blu, pesca e acquacoltura, grazie al supporto tecnico alla compilazione offerto dalla Regione.

La Regione mette a disposizione delle associazioni di produttori e delle imprese della filiera ittica emiliano-romagnola un servizio di supporto alla compilazione dei questionari e dei contributi alle consultazioni della Commissione Europea sui temi delle politiche per la pesca e acquacoltura!


Si parte con una iniziativa di consultazione del pubblico per un sistema alimentare europeo più sostenibile aperta fino al giorno 26 ottobre 2021. La Commissione Europea è aperta a commenti e proposte su una futura legge europea sul tema della sostenibilità nelle politiche della filiera alimentare, tra cui anche quelle collegate alla produzione ittica.

La nuova legge dovrà dettare principi ed obiettivi generali, e fissare le responsabilità di tutti gli attori del sistema dell’agroalimentare europeo. Tra le norme, disposizioni sull’etichettatura dei prodotti alimentari, criteri minimi per gli appalti di prodotti agroalimentari, nonchè regole di governance per tutto il sistema.

Chi partecipa alla consultazione deve compilare un questionario organizzato sulla base di un Rapporto iniziale (Inception impact assessment) di valutazione degli impatti di questa nuova legislazione.

I riscontri dei cittadini, delle imprese, delle associazioni e delle istituzioni forniti in questa fase serviranno a proporre in seguito una consultazione più ampia sul contenuto della Roadmap, cioè del percorso legislativo finalizzato all'adozione di un documento finale che la Commissione adotterà entro il 2023.

Qui il link alla pagina dell’iniziativa: https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/13174-Sustainable-EU-food-system-new-initiative_en


Le consultazioni e le altre iniziative della Commissione europea finalizzate alla partecipazione alle politiche europee sono molto spesso presentate in lingua inglese, come i documenti di lavoro sui quali tali iniziative si basano.

Sono aperte a stakeholders istituzionali e territoriali, organizzazioni e associazioni, operatori economici delle filiere e dei settori interessati, enti di ricerca ed università, ma anche ai semplici cittadini, perché si basano sull’intento comune di garantire la massima partecipazione possibile al policy making, nella fase più preliminare.

La Regione Emilia-Romagna, Servizio Attività Faunistico-Venatorie e Pesca, rende disponibile un supporto tecnico e linguistico alla comprensione ed alla compilazione dei questionari di risposta alle iniziative di consultazione della Commissione Europea lanciate per le politiche di sostegno alla pesca e acquacoltura - che potete trovare in questa pagina:

https://ec.europa.eu/info/about-european-commission/service-standards-and-principles/transparency/consultations_it

Per attivare il supporto, potete contattare la Dott.ssa Elena Tagliani, esperta di advocacy e comunicazione, all’indirizzo elena.tagliani@regione.emilia-romagna.it

 

Intesa sul Fondo per lo sviluppo ed il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura

Raggiunta il 4 agosto 2021 in Conferenza Stato-Regioni l'intesa sugli attesi decreti del MIPAAF che sbloccano il Fondo per lo sviluppo ed il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura.

Il 4 agosto 2021 è stata raggiunta l’intesa in Conferenza Stato-Regioni su una serie di decreti di competenza del MiPAAF sottoscritti dal Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, particolarmente attesi dal settore agroalimentare, riguardanti il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, l’OCM vino per la promozione istituzionale della filiera vitivinicola all’estero, cui si aggiungono provvedimenti per il settore forestale e semplificazioni per il settore del latte bovino e ovi-caprino.
In seguito all’intesa, saranno approvati i decreti ministeriali che disporranno la concessioni di un ammontare di 20 milioni di euro  per gli operatori dei settori pesca e acquacoltura in forma di sovvenzioni dirette.


"Le richieste del comparto della pesca e dell'acquacoltura sono state accolte dalla Conferenza Stato-Regioni dove, nella riunione di oggi, è stata raggiunta l'intesa sul decreto del Ministero delle Politiche Agricole recante criteri e modalità di utilizzazione del fondo per lo sviluppo ed il sostegno delle filiere agricole, della pesca e acquacoltura." Lo annuncia in una nota il Senatore Francesco Battistoni, Sottosegretario alle politiche agricole, alimentari e forestali.

"Tale provvedimento - ha proseguito Battistoni - vedrà impegnati 20 milioni di euro che prevedono il riconoscimento di contributi per le imprese del settore della pesca marittima per 15 milioni di euro, il riconoscimento di contributi per le imprese del settore dell'acquacoltura per 3,5 milioni di euro e 1,5 milioni di euro da destinare alle regioni e alle province autonome per il riconoscimento di contributi alle imprese del settore della pesca nelle acque interne." "Sono convinto che questo di oggi sia un segnale importante di attenzione e sostegno al comparto della pesca italiana - ha concluso Battistoni -, arrivato dopo un lavoro di ascolto e condivisione con tutti gli attori della filiera".

Fonti: 

Rivista online Pesceinrete.com

Comunicato stampa MIPAAF

Dichiarazioni Battistoni da Comunicato ANSA

 

Approvato il nuovo Regolamento Fondo FEAMPA-EMFAF

Approvato dal Parlamento europeo il nuovo Fondo strutturale che sostiene pesca, acquacoltura e affari marittimi nelle Regioni europee dal 2021 al 2027

Dal portale della Commissione Europea.

Lo scorso 6 luglio, il Parlamento Europeo ha approvato a schiacciante maggioranza il nuovo Regolamento per la gestione del Fondo Europeo per le Attività Marittime, la Pesca e l’Acquacoltura (fondo FEAMPA in italiano, EMFAF in lingua inglese) per quanto riguarda il periodo di programmazione delle risorse strutturali del bilancio europeo di lungo termine che va dal 2021 sino al 2027.

L’adozione è stata resa possibile dopo un lungo negoziato ed un accordo politico preliminare tra Parlamento e Consiglio Europeo firmato a fine 2020.

L’ammontare totale delle risorse disponibili è di 6, 108 miliardi di euro, con le quali l’Europa intende sostenere finanziariamente la protezione, la gestione e l’uso sostenibile delle risorse dei mari e degli oceani, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi dichiarati dallo European Green Deal attraverso azioni di promozione della biodiversità marina, di sostegno all’intera filiera ittica per rendere ancora più sano, sicuro e sostenibile il prodotto alimentare da pesca e da acquacoltura, e più in generale per lo sviluppo della competitività dei settori della Blue Economy sui quali si basa il benessere socioeconomico delle comunità costiere europee.

Di questo budget complessivo, 5,311 miliardi di euro verranno erogati tramite cofinanziamento di Programmi Operativi definiti dalla programmazione degli Stati Membri, mentre 797 milioni di euro verranno gestiti direttamente dalla Commissione Europea che promuoverà alcune priorità orizzontali riferite alle aree della Economia Blu e della governance degli oceani.

Tocca quindi agli Stati Membri finalizzare nei prossimi mesi i loro Programmi che dovranno declinare a livello territoriale le priorità del Fondo FEAMPA e definire le condizioni per assicurare che le attività di attuazione delle azioni cofinanziate dal Fondo possano partire il prima possibile.

Il Fondo FEAMPA è lo strumento principale per raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla Politica Comune per la Pesca europea, e dovrebbe permettere agli Stati Membri di attuare capillarmente nei propri territori priorità come l’implementazione della norma sulla “landing obligation”, che impedisce lo spreco del pescato non commerciabile, o il rafforzamento delle azioni di controllo della pesca illegale.

 

Nelle parole del Commissario europeo per l’ambiente, gli oceani e la pesca Virginijus Sinkevičius “I prossimi anni saranno cruciali per rendere la pesca europea ancora più sostenibile, e in grado di assicurare il benessere delle comunità costiere. Il fondo FEAMPA rende possibile supportare una ripresa “verde” dell’Economia Blu europea e valorizza il ruolo chiave dell’Europa nella promozione di una governance mondiale degli oceani che vada in una direzione di sostenibilità. Faccio appello ora agli Stati Membri perché finalizzino i rispettivi Programmi Operativi nazionali in via prioritaria, in modo da poter continuare assieme a progredire nel nostro impegno per mari ed oceani sempre più in salute”.


Maggiori informazioni sono disponibili alla pagina che il portale della Commissione Europea dedica all'annuncio, reperibile per ora solo in lingua inglese al seguente link: https://ec.europa.eu/oceans-and-fisheries/funding/emfaf_en

Nuova Comunicazione della Commissione Europea su un’Economia Blu Sostenibile

Gli obiettivi del Green Deal Europeo prevedono il lancio di una Economia Blu sostenibile nei mari dell'Unione Europea

Il 17 maggio 2021 la Commissione Europea ha lanciato un nuovo approccio di sostenibilità per l’Economia Blu (Blue Economy) nei settori produttivi e industriali legati ai nostri mari, oceani e zone costiere. Una Economia Blu più sostenibile è essenziale per raggiungere gli obiettivi del Green Deal Europeo ed assicurare una ripresa verde ed inclusiva dalla pandemia.
Tutti i settori produttivi della Blue Economy, compresi pesca, acquacoltura, turismo costiero, trasporti marittimi, attività portuali e mercantili marittime dovranno puntare a ridurre i rispettivi impatti ambientali e climatici. Le sfide climatiche e della biodiversità richiedono mari in salute e l’uso sostenibile delle loro risorse, per creare alternative ai carburanti fossili ed alle filiere produttive convenzionali.
La transizione ad una Economia blu sostenibile richiede investimenti nelle tecnologie innovative. L’energia prodotta dal moto ondoso e dalle maree diverrà sempre più importante, nuovi prodotti alimentari, nutraceutici e farmaceutici, anche a partire dalle alghe, sono all'orizzonte, è necessario pensare allo sviluppo di sistemi ed attrezzi da pesca più sostenibili e lavorare per il ripristino degli ecosistemi marini e degli stock ittici; tutto questo può creare nuove opportunità di lavoro e di crescita “verde” anche nella nostra Regione.

La Comunicazione della Commissione Europea sull'Economia Blu sostenibile dispone un’agenda dettagliata di iniziative, finalizzate a:

  • Raggiungere gli obiettivi della neutralità climatica e della riduzione dell’inquinamento
  • Passare ad una economia circolare e ridurre l’inquinamento marino 
  • Preservare la biodiversità ed investire in natura
  • Supportare l’adattamento climatico e la resilienza delle aree costiere
  • Assicurare una produzione di cibo sostenibile
  •  Migliorare la gestione degli spazi marittimi

La Comunicazione della Commissione rimpiazza la precedente Comunicazione sulla Blue Growth (Crescita Blu) del 2012. Entro il 2021 tutti gli Stati Membri dovranno inoltre adeguarsi alla Direttiva sulla pianificazione degli spazi marittimi che impone di pianificare la gestione degli usi delle aree marine.

Per maggiori informazioni: 

Comunicato stampa della Commissione UE (in inglese) sulla Blue Economy sostenibile

Factsheet della Commissione Europea, scaricabile

In Regione Emilia-Romagna: contattate Elena Tagliani - elena.tagliani@regione.emilia-romagna.it 

Risarcimenti alle imprese ittiche per moria delle vongole. Pronto il bando!

Pesca, moria delle vongole. Lanciato il bando da 400 milioni su fondi regionali ad hoc per i risarcimenti alle imprese ittiche della costa emiliano-romagnola. Domande entro il 21 giugno 2021.

Bando della pesca con strumenti elettrici confermato in tutta Europa

Divieto di pesca con tecniche di Pulse trawling (uso di storditori elettrici) nelle acque di tutta Europa. Normativa europea in vigore dal primo luglio 2021.

La Corte di Giustizia Europea ha confermato il bando alle tecniche di pesca con l’elettricità (in inglese pulse trawling), tecniche già vietate in quasi tutta Europa ma ancora utilizzate dai pescatori professionali olandesi. La decisione della CGE ha inoltre stabilito un importante principio, ponendo dei limiti al cosiddetto “approccio orientato alla scienza” delle politiche per la pesca. Questo significa che l'innovazione scientifica non può da sola determinare i contenuti delle norme europee, che devono essere discussi in Parlamento e Consiglio.

L’Olanda sosteneva infatti che il bando alla pesca con strumenti elettrici non rispettava le migliori opinioni scientifiche disponibili, ma la Corte di Giustizia ha ritenuto di respingere questo argomento, dato che il legislatore non è tenuto a fare le leggi basandosi esclusivamente sulle migliori tecniche proposte dalla scienza, soltanto per il fatto che esse sono innovative rispetto al passato, ma devono anche rispettare l'ambiente e gli ecosistemi. La Corte ha anche aggiunto che nessuno degli studi scientifici resi disponibili su queste tecniche di pesca ha potuto affermare che questa tecnica non produce impatti negativi rilevanti sull’ambiente e sugli stock ittici.

Il criterio guida dell’orientamento alla scienza si è scontrato con i principii chiave delle politiche per la pesca, che guardano in primis alla tutela dell’ecosistema marino ed alla ricostituzione degli stock ittici.

La pratica della pulse trawling consiste nello stordire i pesci con segnali elettrici in modo da poterli facilmente raccogliere con le reti. Questa pratica era stata già bandita in Europa nel 1998, ma nel 2006 è stata riconosciuta una deroga ai battelli olandesi per la pesca su vasta scala nel Mare del Nord con questo metodo. La deroga si basava su argomenti economici, come il fatto che 80 famiglie di pescatori usavano questa tecnica per sopravvivere. E’ dal 2011 che i pescatori professionali olandesi utilizzano la pulse trawling su larga scala, sulla base di ricerche del Wageningen Economic Resarch center che sostengono che la rinuncia a questa tecnica di pesca porterebbe una riduzione di reddito.

Nel 2019, il bando è stato rilanciato con l’atto del Consiglio e del Parlamento europeo che disponeva misure tecniche per la conservazione degli stock ittici, dopo un lungo e duro negoziato tra i Governi nazionali più coinvolti, tra cui anche la Francia e il Regno Unito, che si sono opposte alle richieste olandesi. La pratica è sinora rimasta autorizzata in deroga, ma sotto strettissime condizioni, e solo per il periodo di transizione verso il nuovo sistema di regole per la pesca in acque europee, che entrerà in vigore a partire dal prossimo primo luglio.

Chi si oppone a questa tecnica di pesca evidenzia che essa produce effetti negativi soprattutto sugli esemplari giovani e le uova, e danneggia nel suo complesso l’ecosistema acquatico.

Chi è a favore dichiara che è un sistema più sicuro per l’ambiente rispetto alle sfogliare (il cosiddetto rapido), dato che, comportando meno consumo di carburante, riduce anche le emissioni di carbonio.

Con la sua decisione del 16 aprile scorso, quindi, la Corte di Giustizia europea ha confermato che la pesca con sistemi elettrici diventerà illegale in tutta Europa a partire dall’estate 2021.

Ricordiamo che nelle nostre acque interne e marine la pesca con sistemi elettrici è vietata da lungo tempo su tutto il territorio nazionale, perché ritenuta crudele e dannosa per l’ambiente e gli ecosistemi acquatici.

Notizia tratta dalla rivista online Euractiv, articolo di Gerardo Fortuna del 16 aprile 2021, in lingua inglese. 

Aree di pesca regolamentata sul Bidente

Due bandi per la gestione di aree di pesca regolamentata sul Bidente, Comuni di Santa Sofia e Premilcuore.

Le aree di pesca regolamentata sono una buona idea per coniugare la valorizzazione e tutela ambientale e paesaggistica e la pratica della pesca sportiva.

In Regione Emilia-Romagna questo si fa a partire dalla collaborazione istituzionale tra Regione, Enti locali e associazioni piscatorie di promozione sociale, che sono coinvolte nella gestione della pesca sportiva in aree di grande valore naturalistico e paesaggistico e nella promozione di iniziative di conoscenza, monitoraggio, tutela e recupero della fauna ittica locale, elemento chiave per la salute dell’ecosistema acquatico.

I Comuni di Santa Sofia e Premilcuore, nella valle del Bidente, hanno di recente pubblicato due bandi per la gestione di due di queste aree sino al 2025; il vincitore gestirà le aree sulla base di una convenzione con le istituzioni. 

Per vedere le regole delle selezioni: 

Link alla pagina del bando per l'area di pesca regolamentata a Santa Sofia

Link alla pagina del bando per l'area di pesca regolamentata a Premilcuore

Per maggiori informazioni: www.romagnaforlivese.it 

Tutela novellame: fermo pesca a Comacchio

Provvedimento di fermo pesca nei Canali adduttori all'interno del Parco in Comune di Comacchio per tutelare la risalita del novellame a scopo di riproduzione delle specie ittiche.

Come ogni anno, la Regione dispone il fermo pesca sportiva e ricreativa, con qualsiasi attrezzo, in occasione della risalita del novellame nei Canali adduttori dell’intero Comprensorio delle Valli di Comacchio.

Il provvedimento di fermo pesca ha lo scopo di tutelare il fenomeno naturale della risalita del pesce, necessario al mantenimento dello stock ittico. Il novellame interessato, soprattutto cefali e giovani anguille, risale periodicamente dal mare sino alle valli salmastre interne, dove giungerà a maturità. Per questo motivo, la risalita del novellame deve essere resa possibile con la sospensione delle attività di pesca che potrebbero interferire.
Quest’anno, il provvedimento è in vigore a partire dalle ore 20,00 del 28 marzo sino alle ore 21,00 del 30 maggio 2021. La chiusura è totale e per la durata dell'intero arco della giornata, fatta eccezione per l’attività di monitoraggio ittico e di raccolta dei dati, che sarà svolta dal Dipartimento Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara.
In particolare, per tutta la durata del periodo indicato i pescatori di professione non potranno utilizzare reti con maglia inferiore a 15 millimetri, per evitare la cattura del novellame, e gli attrezzi non dovranno superare la metà della sezione del canale e dovranno essere posti ad una distanza non inferiore a 50 metri l’uno dall’altro, oltre ad essere opportunamente segnalati con gli appositi contrassegni.
Il provvedimento riguarda i seguenti corsi d’acqua di collegamento tra il mare e le valli salmastre, tutti all’interno dei limiti del Parco e siti in comune di Comacchio : Canale Emissario Guagnino, Canale Navigabile (dall’angolo Ovest di Valle Fattibello al ponte sulla S.S. Romea), Argine Ovest di Valle Fattibello,Canale Valletta, Canale Relitto Pallotta, Canale Sublagunare Fattibello, Canale Logonovo, Canale della Foce, Canale delle Vene, Allacciante Confina, Canale Bellocchio, Canale Gobbino (intero corso sia ferrarese che ravennate), Canale Baion (tratto esterno alla perimetrazione della Salina di Comacchio).

In allegato è scaricabile una mappa dei canali (pdf1.72 MB) interessati.

Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi a Cristiana Garolla: cristiana.garolla@regione.emilia-romagna.it 

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ultima modifica 2021-12-30T08:44:44+01:00
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