Pesca e acquacoltura

Emergenza Ucraina. Supporto dall'Europa alla pesca, acquacoltura e filiera ittica

Pubblicata una analisi dei problemi derivanti al settore della pesca e acquacoltura dalla guerra in Est Europa ed un quadro delle misure temporanee adottate a supporto del settore ittico

La Guerra tra Russia e Ucraina ha prodotto pesanti impatti sul settore dell’agroalimentare ittico. Prezzi al rialzo per l’energia e le materie prime hanno generato altissimi costi operativi per i pescatori, gli acquacoltori e le imprese di tutta la filiera della trasformazione e commercializzazione del prodotto ittico.

La Commissione Europea ha risposto con misure di emergenza, adattando le regole per gli Aiuti di Stato e attivando interventi eccezionali di supporto a valere sul nuovo Fondo per le Attività Marittime, la Pesca e l’Acquacoltura (in acronimo Feampa o Emfaf in lingua inglese).

 

Gli impatti

Il settore pesca e acquacoltura ha subito il contraccolpo dell’aumento dei costi dell’energia sin dal 2021, a causa della pandemia; la situazione non poteva che peggiorare a seguito dell’instabilità politica per la guerra in atto.

I prezzi del gasolio per alimentare i pescherecci hanno raggiunto picchi di più del doppio rispetto ad inizio 2021, andando oltre la soglia di 1 euro al litro in molti Paesi europei, mentre è noto che in Europa si esercita la pesca con profitto solo se questo prezzo non va oltre i 60 centesimi al litro.

Così molti pescherecci rimangono in porto, con la conseguenza che le forniture di pesce fresco sono sempre meno; ma anche nell’acquacoltura e nella trasformazione la crisi si fa sentire, anche per l’aumento dei prezzi della logistica, che si ripercuote sul mercato. Infatti, i flussi commerciali sono duramente colpiti non solo dall’embargo diretto ad alcuni prodotti russi, ma anche per quanto riguarda le compagnie europee operanti nella trasformazione del prodotto ittico la cui produzione è basata in tutto o in parte su pesce dalla Russia.

 

Le misure dell’Europa per il settore

Il 16 marzo c’è stata una audizione della commissione pesca del Parlamento europeo; in quella occasione gli Stati membri hanno richiesto un supporto per i costi operativi, per poter almeno prevenire una completa chiusura di tutto il settore. Il 21 marzo 2022, in una dichiarazione congiunta di 13 Paesi costieri europei è stato richiesto alla Commissione Europea di adottare misure specifiche. Il 24 marzo, il Parlamento ha emesso una Risoluzione per la sicurezza alimentare, e anche qui era evidenziata la richiesta di aiutare il settore alimentare ittico, anche attraverso compensazioni per le perdite di reddito subite, oppure attraverso aiuti per la cessazione temporanea delle imprese o per lo stoccaggio.

Il 23 marzo, la Commissione ha adottato un Quadro di Aiuti di Stato temporanei per supportare l’economia sotto pressione a causa della guerra. Tra le misure che possono attivare gli Stati Membri, aiuti alle imprese della pesca e acquacoltura sino a 35mila euro per garantire liquidità, sotto forma di garanzie di Stato e prestiti, e per compensare gli aumenti dei prezzi dell’energia. Queste misure sono combinabili con  gli Aiuti di Stato strutturali secondo le regole generali, e sono valide retroattivamente a partire dallo scorso 1 febbraio sino ad almeno la fine del 2022.

Inoltre, il 25 marzo la Commissione ha attivato un Meccanismo temporaneo anticrisi che attinge al Fondo Feampa, che prevede che, in caso di eventi eccezionali che arrechino gravi turbative al mercato, gli Stati membri possano attivare compensazioni agli operatori del settore per la perdita di reddito o per i costi aggiuntivi, e questo riguarda anche le organizzazioni di produttori che stoccano prodotti ittici.

Ciascuno Stato membro definirà misure specifiche nei rispettivi Programmi Operativi e questi interventi copriranno il periodo dal 24 febbraio 2022 fino a fine anno. E’ infine atteso un ulteriore emendamento al Fondo riferito al precedente periodo di programmazione della PCP, il FEAMP o Fondo Europeo per le Attività Marittime e la pesca per il periodo 2013-2020; se sarà approvato, sarà possibile liberare quote di budget ancora non utilizzate da tale Fondo e destinarle a misure aggiuntive di supporto per tutto il settore. 


Per saperne di più 

Link all’articolo (in inglese) di Frederik Scholaert (analista politico dello EPRS Servizio di ricerca del Parlamento Europeo): 

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ultima modifica 2022-04-21T19:20:01+02:00
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