Produzioni agroalimentari

Cambiamento climatico in Emilia-Romagna

I dati raccolti da ARPAE nell’Atlante climatico dell’Emilia-Romagna ci dicono che, nella nostra Regione, il cambiamento climatico è già in atto e comporta rilevanti impatti sul settore agricolo che tenderanno ad accentuarsi nel futuro. La temperatura media misurata negli ultimi 25 anni (1991-2015) è superiore di 1,1° rispetto a quella del periodo di riferimento 1961-1990.

Il conclamato aumento delle temperature, con ondate di calore sempre più frequenti e anticipate, provoca un peggioramento del bilancio idrologico nel periodo primaverile estivo con un considerevole incremento del fabbisogno idrico delle colture e un anticipo della stagione fenologica. Se a questo si unisce la riduzione degli accumuli nevosi in inverno e una tendenza delle precipitazioni a concentrarsi in periodi ristretti e con fenomeni sempre più intensi, il risultato non può che essere un incremento della frequenza e della durata dei periodi siccitosi e dei conseguenti rischi per le colture, come avvenuto nel 2017 con la dichiarazione di stato di emergenza idrica per tutta la Regione.

Per affrontare questo fenomeno che rischia di stravolgere il sistema agricolo regionale, basato su produzioni di qualità fortemente legate ai contesti territoriali e climatici locali, l’assessorato agricoltura della Regione Emilia-Romagna ha messo in campo una politica integrata articolata in 5 linee di azione: monitoraggio; adattamento; mitigazione; innovazione e formazione; partnership internazionali.

Monitoraggio

La conoscenza è la base per qualsiasi scelta ed azione. Da qui l’importanza della rete di monitoraggio agro-meteo di ARPAE che consente sia di rilevare e seguire l’andamento climatico sul medio e lungo periodo sia di fornire previsioni e avvisi per gestire e programmare al meglio le colture e le pratiche agricole in funzione delle condizioni meteorologiche. Grazie a modelli previsionali come IRRINET, sviluppato dal Canale Emiliano Romagnolo e diffuso tra più di 10.000 aziende agricole, e a quelli sviluppati dal Servizio Fitosanitario regionale, gli agricoltori possono ricevere informazioni in tempo reale su quando e come intervenire per l’irrigazione, la fertilizzazione e i trattamenti aumentando la sostenibilità e l’efficienza e prevenendo danni e rischi per le colture. 

Adattamento

La combinazione tra aumento dei fabbisogni idrici causato dall’incremento delle temperature e la riduzione e variabilità degli apporti delle precipitazioni, richiede misure sia di incremento dell’efficienza nell’uso della risorsa idrica che di stoccaggio, accumulo e distribuzione.

La Regione, attraverso il Programma di Sviluppo Rurale, ha finanziato con 13,5 milioni di euro 15 progetti finalizzati alla realizzazione di invasi di accumulo fino a 250.000 metri cubi e relative reti di distribuzione.

 A questi si aggiungono i progetti presentati dai Consorzi di Bonifica finanziati nel 2019 con risorse nazionali del Piano Nazionale di Sviluppo Rurale, del Piano Straordinario Invasi e di altri fondi e programmi di investimento ministeriali per un totale di quasi 190 milioni di euro.

Grazie a questi rilevanti investimenti si prevede di aumentare la capacità di invaso di 16 milioni di metri cubi, di incrementare la disponibilità idrica di 45,85 metri cubi all’anno a servizio di 13.114 aziende e di un areale irriguo di 167.000 ettari.

Mitigazione

Il settore agricolo e zootecnico è quello che più subisce gli effetti del cambiamento climatico ma al tempo stesso contribuisce alle emissioni dei gas ad effetto serra che causano il cambiamento climatico. L’agricoltura è però anche l’unico settore che può contribuire attivamente a sottrarre carbonio dall’atmosfera. Da qui l’importanza di mettere in campo misure volte alla riduzione delle emissioni e ad incrementare il sequestro di carbonio attraverso l’accumulo nei terreni e nelle foreste.

Più del 40% delle risorse del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, pari a oltre 500 milioni di euro, sono state dedicate alla priorità Clima e Ambiente con misure di sostegno alle aziende agricole quali la produzione integrata, l’agricoltura biologica, l’agricoltura conservativa, la riduzione delle emissioni degli allevamenti, l’incremento della sostanza organica nei suoli, la riforestazione, la tutela dei prati stabili e pascoli.

Innovazione e formazione

L’innovazione, la formazione, l’assistenza tecnica sono fondamentali per affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico. L’Emilia-Romagna è la Regione in Italia e in Europa che ha stanziato più risorse, nell’ambito del proprio PSR, su questi ambiti. Oltre 50 milioni di euro per innovazione e 40 milioni per formazione e consulenza. Gran parte dei progetti di innovazione ad oggi finanziati, i cosiddetti Gruppi Operativi del Partenariato Europeo per l’Innovazione, riguardano proprio pratiche agricole connesse con l’adattamento o la mitigazione del cambiamento climatico.

Uno studio condotto dal dall’Istituto di Biometeorologia del CNR ha messo in evidenza che sui 93 progetti di innovazione finanziati con i primi due bandi ben 66 progetti sono focalizzati su soluzioni ai problemi posti dal cambiamento climatico in ambiti quali: l’uso efficiente dell’acqua, il controllo di nuove malattie e parassiti, la riduzione di gas ad effetto serra, il sequestro del carbonio nel suolo, il benessere animale, la prevenzione dei rischi connessi con eventi estremi quali gelate tardive e ondate di calore.

La Regione ha inoltre coordinato e sostenuto progetti dimostrativi europei come il progetto LIFE Cilmate ChangER, focalizzato proprio sulla diffusione di pratiche virtuose in grado di ridurre le emissioni nei vari settori produttivi dall’ortofrutta alla zootecnia, e il progetto LIFE HelpSoil incentrato sulle tecniche di agricoltura conservativa che consentono di incrementare lo stock di carbonio nei suoli.

Partnership internazionali

La Regione ha aderito alla GACSA, la Global Alliance on Climate Smart Agriculture, coordinata dalla FAO, che ha come fine quello di promuovere e condividere a livello mondiale pratiche agricole climate smart in grado di mitigare e ridurre gli effetti del cambiamento climatico.  La politica integrata della Regione Emilia- Romagna è stata scelta tra le best practice ed è stata presentata nel forum annuale internazionale tenutosi a Roma a fine 2017.

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ultima modifica 2022-04-05T11:21:01+02:00
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