Chi deve comunicare l'utilizzazione dei reflui
Il medesimo obbligo grava su intermediari che subentrano al produttore di effluenti nell’utilizzazione agronomica (altri detentori) e sui gestori di impianti di trattamento dei reflui zootecnici.
Dal primo gennaio 2016 l´Agenzia regionale per la prevenzione, l´ambiente e l´energia dell´Emilia-Romagna (Arpae), mediante la Struttura Autorizzazioni e concessioni (SAC) è subentrata alle province come titolare dei procedimenti di comunicazione reflui.
La comunicazione va rinnovata ogni 5 anni e aggiornata ogni qualvolta si verifichi una variazione della situazione aziendale (disponibilità terreni, strutture produttive, ecc.), accedendo alla procedura informatizzata.
L'applicazione di questa norma dipende dalla collocazione dell’attività (rispetto alla vulnerabilità territoriale) e dai quantitativi di effluenti (espressi in chilogrammi di azoto per anno). Di seguito sono riassunti i criteri che individuano i soggetti interessati:
- Zone vulnerabili ai nitrati
- Aziende con allevamenti (che producono più di 1.000 kg annui di azoto, cioè allevano più di12 vacche da latte);
- Aziende senza allevamenti (detentori), che concimano i propri terreni con effluenti zootecnici/digestato (più di 3.000 kg annui di azoto);
- Impianti di digestione anaerobica.
- Zone non vulnerabili
- Aziende con allevamenti (che producono più di 3.000 kg annui di azoto);
- Aziende senza allevamenti (detentori), che concimano i propri terreni con effluenti zootecnici/digestato (più di 6.000 kg annui di azoto);
- Impianti di digestione anaerobica (che producono più di 3.000 kg annui di azoto da digestato).
Per approfondire
Programma d'azione nitrati 2018-2021
Impianti di digestione anaerobica - istruzioni per la comunicazione (2.32 MB)