Effluenti zootecnici: parte il divieto
La protezione delle acque dall'inquinamento richiede attenzione nella concimazione delle colture, evitando i periodi più umidi dell'anno, durante i quali è più probabile che i nitrati si disperdano nell'ambiente. E' necessario, quindi, rispettare un periodo di divieto che, nelle zone vulnerabili, è di 90 giorni per il letame e 120 giorni per il liquame. In casi particolari (ad esempio su prati di medio-lunga durata), verificata la situazione del terreno, le singole province hanno la facoltà di sospendere il divieto.
Nella fase attuale le previsioni meteo segnalano un'elevata probabilità che nel breve e nel medio periodo le temperature si mantengano elevate, in associazione a precipitazioni inferiori o pari alle medie; inoltre le condizioni di umidità nei terreni, in conseguenza delle piogge e dell'andamento termico delle scorse settimane, appaiono normali e non si evidenziano situazioni di ristagno idrico.
Quindi, per garantire la massima efficacia all'utilizzazione degli effluenti, si è ritenuto opportuno adattare le date di decorrenza del divieto di distribuzione alle condizioni meteo-climatiche in atto, fatta salva la durata complessiva del divieto stesso. Tutte le indicazioni sono contenute in un apposito provvedimento della Direzione Ambiente (154.82 KB).