Progetti per l'innovazione

Sementi eterogenee e varietà antiche sono una risorsa per il biologico

Perché adatte a sistemi a basso input. Proseguiamo con la pubblicazione dei video di presentazione dei Goi alla fiera Sana di Bologna

Dopo anni di standardizzazione del materiale genetico arriva dall’Unione europea un’assoluta novità: in due recenti Decisioni ha disposto un esperimento temporaneo che consente la commercializzazione di semente di popolazioni di frumento, orzo, avena e mais (Decisioni di Esecuzione 2014/150 e 2018/1519) definendone le regole. Tali decisioni aprono alla commercializzazione di materiale eterogeneo non conforme ai requisiti di distintività, uniformità e stabilità in vigore. Nel frattempo, il consiglio dell’Ue ha adottato il nuovo regolamento del biologico che indica, tra le sementi adatte per l’agricoltura biologica, quelle derivanti da materiale eterogeneo. 

Da ciò deriva quindi che l’impiego di queste popolazioni potrebbe essere una risorsa importante per il bio come intende dimostrare il progetto Goi “Breed4Bio - Filiere sementiere biologiche regolamentate di popolazioni evolutive di frumenti: una importante risorsa per il settore biologico” presentato alla fiera Sana lo scorso settembre.  

<<Il progetto – spiega nel video la tecnologa alimentare di Open Fields, ente capofila, Silvia Folloni - vuole fornire dei servizi a supporto di queste filiere regolamentate di popolazioni evolutive di frumento che oggi possiamo definire materiale eterogeneo secondo il nuovo regolamento del biologico che entrerà in vigore nel 2022. Il progetto biennale, partito quest’anno e che si concluderà nel 2023, fornirà questo materiale eterogeneo, le popolazioni, cioè un alto numero di genotipi di frumento della stessa specie seminati contemporaneamente nello stesso appezzamento, che sono in grado di evolvere nel tempo in funzione delle caratteristiche climatiche e del territorio in cui sono coltivate adattandosi, e per questo sono anche definite popolazioni evolutive>>. 

Il progetto porterà a migliorare la qualità e le rese delle produzioni di semente biologica di popolazioni di frumento grazie all’individuazione di buone pratiche agronomiche e alla messa a punto di trattamenti e pratiche di gestione specifiche del seme. 

Spighe Cinquantino Rosso Ricolma - Fonte relazione tecnicaSempre di variabilità genetica come ricchezza insostituibile parla anche il secondo progetto Goi di cui pubblichiamo il video. “Ricolma - Ricupero, caratterizzazione e coltivazione del mais antico” è un Piano di innovazione che ha come obiettivo la <<valorizzazione delle varietà di mais tradizionali presenti in Emilia-Romagna, abbandonate da tempo nelle grandi colture, che rappresentano preziose fonti di variabilità genetica per caratteristiche qualitative della granella e per l’adattamento all'ambiente>> spiega nel video Matteo Busconi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, responsabile scientifico del progetto. 

<<Dal Piano si ritiene possano venire benefici al territorio ed alle aziende agricole in aree marginali sia perché importanti per la storia che come valore aggiunto per chi decide di investire su questi materiali>> conclude Busconi. 

Il progetto Ricolma è partito da un’esplorazione del territorio regionale per recuperare la biodiversità delle varietà tradizionali di mais dell’Emilia-Romagna, anche mediante il recupero delle memorie storiche di agricoltori anziani. In seguito sono stati allestiti campi di confronto varietale di primo livello presso un’azienda sperimentale e successivamente, campi di secondo livello presso le aziende agricole partner. 

Clicca qui per visualizzare e scaricare la relazione presentata al Sana di Bologna allo stand della Regione Emilia-Romagna: 

Goi Ricolma  (pdf9.56 MB)

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