Progetti per l'innovazione

Funghi ed energia dalla biomassa montana di basso valore economico

Grazie al progetto Goi Clean-Er di cui pubblichiamo un video che illustra gli obiettivi, i risultati attesi e le attività in corso

Pubblichiamo il secondo video della serie che illustra gli obiettivi, i risultati attesi e le attività di quattro progetti Goi (Faber, Clean-ER, Fertilias e Smacs). Tutti i progetti si pongono il virtuoso obiettivo di incentivare l’uso efficiente delle risorse e di favorire il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio nel settore agroalimentare e forestale, in accordo con la tematica proposta dalle Focus Area 5E e 4B.

I progetti, inoltre, puntano alla promozione della gestione sostenibile dei suoli, contribuendo così al contrasto dei cambiamenti climatici aumentando lo stoccaggio del carbonio in forma stabile.

Clicca qui per vedere il video sul progetto Clean-ER

Il progetto Clean-ER in sintesi

"Clean-ER (Cippatore Leggero per tErritori montANi in Emilia-Romagna)" è un progetto finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Psr 2014-2020, misura 16.1.01 “Gruppi operativi del partenariato europeo per la produttività e la sostenibilità in agricoltura”, Focus Area 5E.

Il progetto ha come obiettivo la conversione di biomassa legnosa/arbustiva di basso valore economico localizzata in aree montane, in una logica di filiera circolare e valorizzazione energetica. Gli obiettivi specifici sono i seguenti:

  • Realizzazione di un cippatore di piccole dimensioni per aree boschive montane dove pendenza e presenza di piante in piedi sono un ostacolo al passaggio di mezzi.
  • Valorizzazione della biomassa cippata con micro carbonizzatore in grado di convertirla in energia termica, elettrica e biochar.
  • Utilizzo del biochar per migliorare le proprietà chimico-fisiche del suolo.
  • Valutazione dei benefici ambientali ottenibili con la pirolisi della biomassa a scopi energetici (syngas) e agronomici (biochar), in termini di aumento dello stock di carbonio nei suoli e riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra.

Il biochar ottenuto verrà sperimentato in bosco con l’intento di favorire lo sviluppo del micelio fungino, la cui simbiosi micorrizzica con le piante è fondamentale per lo sviluppo vegetativo dei popolamenti forestali.

La riorganizzazione/valorizzazione degli spazi oggi utilizzati per lo stoccaggio dei residui boschivi non solo favorirà un’economia circolare grazie alla valorizzazione dei residui, con successiva ridistribuzione del biochar, ma stimolerà lo sviluppo locale nelle zone rurali con buone prassi e percorsi metodologici indirizzati all’aggregazione degli operatori del sottobosco (favorendo la riproduzione del fungo porcino, dei frutti del sottobosco e dei piccoli frutti e del tartufo), favorendo lo sviluppo locale nelle zone rurali con la valorizzazione di itinerari sentieristici turistici.

Inoltre, la realizzazione di un cippatore in grado di processare, in toto o in parte, ogni tipo di biomassa con una dimensione di andana di ca. 1 x 0.5 m2 (larghezza x altezza), collocabile sul sollevatore a tre punti di un trattore gommato o cingolato, favorirà il recupero di ogni sorta di scarto organico.

La trasformazione di operazioni ora considerate un “costo” porterà ad opportunità che permetteranno di ottenere energia e ammendanti per il ripristino del sottobosco, con una riduzione dell’impatto ambientale sia poiché si evitano potenziali pericoli di incendi, sia perché si aumenta lo stock di carbonio nei suoli.

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