Progetti per l'innovazione

Progetto Fertilias, gli effetti di nuovi fertilizzanti e biochar sul pomodoro da industria

La sperimentazione condotta prima in serra e poi in campo in due località molto diverse tra di loro. In un video la presentazione dei risultati raggiunti

Con questo video sul progetto Goi Fertilias terminiamo la serie per presentare i risultati attesi e le attività di quattro progetti Goi (Faber, Clean-ER, Fertilias e Smacs) che si pongono il virtuoso obiettivo di incentivare l’uso efficiente delle risorse e di favorire il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio nel settore agroalimentare e forestale, in accordo con la tematica proposta dalle Focus Area 5E e 4B.

Come dice il nome, Fertilias, il progetto si occupa di problemi legati alla fertilità del suolo per le colture di interesse agrario. Nel corso di questo progetto è stato preso in considerazione l'effetto che hanno i nuovi tipi di fertilizzanti (bio fertilizzanti) e particolari tipi di ammendanti come il biochar. Questi nuovi tipi di fertilizzanti sono stati dapprima applicati alle colture di pomodoro in serra, poi in campo in due località molto diverse tra di loro: la primo località localizzata vicino al Delta del Po di Goro in provincia di Ferrara e la seconda in provincia di Parma.

Clicca qui per vedere il video sul progetto Fertilias

Il progetto Fertilias in sintesi

"Fertilias - Strategie green di biorisanamento dei suoli per una migliore gestione idrica, dei fertilizzanti e dei pesticidi" è un progetto finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, misura 16.1.01 “Gruppi operativi del partenariato europeo per la produttività e la sostenibilità in agricoltura”, Focus Area 4B.

Gli interventi proposti nel progetto sono rivolti all’agricoltura biologica e integrata, al fine di attenuare gli impatti derivanti da input chimici con il ricorso a soluzioni innovative e di precisione rivolte anche a favorire l’adattamento dei sistemi colturali al minore uso di risorse idriche in coerenza con le strategie per territori vulnerabili e aree interne.

Il progetto propone una metodologia eco-sostenibile che combina tecnologie innovative a pratiche agroindustriali e agronomiche: include interventi di precision agriculture, substrati organici e inorganici innovativi per l’agricoltura ma anche per vivaismo e bio-risanamento, riduzione dell’apporto di fertilizzanti/ammendanti e fitofarmaci, attività specifiche biostimolanti, bio-antiparassitarie e di biorisanamento di suoli.

Il Gruppo Operativo è costituito dal Cinsa – Consorzio Interuniversitario Nazionale per le Scienze Ambientali (Coordinatore), Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Azienda Agraria Sperimentale Stuard, Agriform, Azienda agricola Ganazzoli, Società Agricola Trombini e Azienda Agricola Contarini Alessandro.

I risultati attesi sono i seguenti:

  • incrementare carbonio per lo stoccaggio sia in terreni già coltivati che in zone colpite dalla desertificazione o a produttività ridotta;
  • incrementare la produzione primaria netta globale dei terreni agricoli e ridurre gli impatti negativi associati a pratiche agricole convenzionali mediante interventi di precisione;
    accrescere il tenore di sostanza organica nei suoli;
  • rallentare il rilascio dei nitrati nelle zone vulnerabili e le emissioni di gas serra;
  • impiegare e caratterizzare microrganismi commerciali o ottenuti da diverse matrici ambientali, per sviluppare biostimolanti innovativi contenenti ammendanti utili per migliorare il suolo; la doppia azione di ammendanti e microrganismi migliorerà la sostenibilità delle colture in relazione a problemi di inquinamento legato ai cambiamenti climatici;
  • contribuire a un’intensificazione ecologica dell’agricoltura, con fertilizzazione organica disaccoppiata dalla crescita dell’allevamento industriale, incrementando la resilienza di allevatori e agricoltori agli effetti della crisi climatica, migliorando la redditività e liberando le aziende agricole da fertilizzanti, trasformando prodotti inquinanti o residui da un costo a un’opportunità economicamente redditizia espandibile a scala globale;
  • realizzare questi obiettivi a costi contenuti, compensando i costi con i servizi resi in aumento della fertilità, ritenzione idrica, biodiversità e con vendita dei prodotti, come energia e materiali;
    contribuire all’acquisizione di know-how, allo sviluppo di procedure e brevetti industriali, da portare alle aziende agricole e ai consulenti per stimolare una nuova intensificazione in agricoltura, rispettosa dei parametri dell’agricoltura bio e integrata, in linea con il nuovo Reg. EU 2019/1009.

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