Il sistema europeo delle Indicazioni geografiche cambierà pelle

E solo con un gioco di squadra di tutti gli attori coinvolti sarà possibile migliorare la proposta di riforma presentata dalla Commissione Ue

La proposta di riforma del sistema delle Indicazioni geografiche presentata dalla Commissione europea è una grande opportunità per tutto il sistema dell’agroalimentare italiano e va quindi attentamente valutata e aggiustata <<in linea con tre punti fermi: il mantenimento del legame con il territorio, il rafforzamento del sistema di tutela e il potenziamento del ruolo dei consorzi>> secondo il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli, intervenuto al convegno "La riforma del sistema delle Indicazioni geografiche, una prima analisi sulla proposta presentata dalla commissione europea”, organizzato da Origin Italia in collaborazione con la fondazione Qualivita.

<<Tutti gli attori della filiera e le istituzioni – ha proseguito il ministro - devono fare sistema per portare in Europa la nostra visione strategica del futuro delle Ig: il gioco di squadra è decisivo per affrontare i temi e le riforme attualmente in discussione a livello europeo. I consorzi di tutela poi devono essere i protagonisti veri del nuovo sistema di qualità europeo per garantire tutela e promozione, ma acquisire anche nuove competenze riguardo al controllo dell'offerta e commercializzazione delle produzioni>>.

Paolo De Castro, componente s&d della Commissione agricoltura del Parlamento Ue e relatore della riforma delle Ig, ha poi sottolineato come tale proposta <<debba migliorata, superando le criticità già evidenziate e rafforzandone l'ambizione: rappresenta infatti una grande opportunità per consolidare la politica sulla qualità agroalimentare europea. Il sistema delle indicazioni geografiche è diventato negli anni una straordinaria forza economica con un indotto di oltre 75 miliardi di euro, di cui 17 realizzati in Italia, capace di coniugare sostenibilità ambientale e sociale. Il tutto, senza costare un euro al bilancio dell'Unione>>.  

<<Abbiamo già iniziato un esame approfondito della proposta – ha aggiunto De Castro - e ci auguriamo di arrivare, entro giugno, e con il contributo di tutti gli attori coinvolti, a definire le linee guida che saranno alla base delle modifiche. Modifiche che dovranno puntare a una maggiore operatività dei consorzi, a un rafforzamento della tutela dei prodotti Ig, anche per contrastare il problema delle evocazioni e delle imitazioni diffuse nel mondo, e della semplificazione>>.

A questo proposito De Castro ha ipotizzato l'idea di <<dividere i grandi consorzi di tutela da quelli di dimensioni più ridotte, le cui istanze potrebbero essere gestite direttamente dagli Stati membri, in linea con quanto stabilito dal regolamento europeo. Il lavoro dei consorzi potrebbe essere accompagnato e favorito facendo leva sulle competenze specifiche della direzione generale agricoltura della commissione Ue, alla quale dovrà essere demandata tutta la gestione politica, e dell'Euipo, l'ufficio Ue per la proprietà intellettuale dei marchi, nel campo della protezione delle proprietà intellettuali. I tempi che abbiamo a disposizione sono piuttosto ristretti, tuttavia con un gioco di squadra tra Paesi membri, in particolare di quelli mediterranei, possiamo raggiungere l'obiettivo della conclusione della riforma entro il secondo semestre del 2023, sotto la presidenza spagnola dell'Ue>>.

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