Premiati 120 studenti che hanno partecipato ad un percorso formativo sullo sviluppo dell'Appennino

Durante l'evento “Alle radici del bosco” organizzato da Accademia nazionale di Agricoltura e Comando Regione Carabinieri forestale Emilia-Romagna

Di bosco percepito e bosco reale e di valenza multifunzionale degli ecosistemi forestali si è parlato in una giornata di studio dal titolo “Alle radici del bosco” organizzata da Accademia nazionale di Agricoltura e Comando Regione Carabinieri forestale Emilia-Romagna e tenutasi a Bologna in occasione della “Giornata internazionale delle Foreste”.

L’evento del 21 marzo è stato anche l’occasione per premiare i 120 studenti delle classi 4° e 5° dell’Istituto Superiore Arrigo Serpieri e delle sue sedi dislocate nelle colline e montagne bolognesi, gli istituti professionali per l’agricoltura e l’ambiente “Luigi Noè” di Loiano e “Benito Ferrarini” a Sasso Marconi, che hanno avuto la possibilità di presentare al pubblico i risultati del lavoro svolto durante la partecipazione al progetto “Attività formative e di orientamento per uno sviluppo socio-economico dell’Appennino”. Il progetto sviluppato dall’Accademia nazionale di Agricoltura, con la collaborazione del Comando Regione Carabinieri forestale, è stato supportato dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna con l’erogazione di 55mila euro.

“Con la consegna dei diplomi a questi giovani studenti, - ha detto il Presidente dell’Accademia nazionale di Agricoltura Giorgio Cantelli Forti- abbiamo idealmente piantato 120 alberi che cresceranno bene, perché hanno acquisito nuove nozioni sull’ambiente che li aiuteranno nel futuro percorso lavorativo. Educare con scienza ed etica senza allarmismi; così si contrasta il degrado ambientale tutelando il pianeta”.

Secondo il Gen. B. Fabrizio Mari dei Carabinieri forestali Emilia-Romagna “gestire in modo sostenibile le foreste è possibile, basti pensare che i boschi e le aree forestali sono cresciute negli ultimi 10 anni in Italia di oltre 500mila ettari. Anche il futuro dei nostri boschi deve guardare alle future generazioni; per noi è un impegno e un valore formare i giovani con iniziative di sensibilizzazione ed educazione ambientale”.

“Oggi assistiamo a due dimensioni del bosco, una reale e l’altra percepita – ha detto il Col. Gabriele Guidi del Gruppo Carabinieri Forestali Forlì-Cesena-. Se da un lato percepiamo una situazione di pericolo per i boschi, la realtà è che oggi quasi il 40% del territorio italiano è occupato da boschi; dal secondo dopoguerra l'Italia ha recuperato il disboscamento attuato nei precedenti 200 anni. Tuttavia, circa il 60% dei boschi è fuori da qualunque processo di sfruttamento o circuito gestionale, pertanto la nuova emergenza nel nostro Appennino è rappresentata oggi da abbandono e spopolamento, e non certo dal disboscamento. Il Testo unico sulle foreste (TUFF) emanato nel 2018 ha l’obiettivo di conciliare le diverse esigenze pubbliche e private che gravano sul bosco”.

Perché non dobbiamo dimenticare che “il bosco fornisce numerosi servizi ecosistemici alla collettività- ha ricordato Federico Magnani del Distal, Università di Bologna -. Ma la gestione forestale deve essere sostenibile e quindi trovare l’equilibrio tra le tre componenti, ambientale, sociale ed economica, garantendo al contempo la rinnovazione del bosco”.

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ultima modifica 2023-03-28T10:59:31+02:00
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