Fattorie e progetti didattici

Indagine sullo spreco alimentare in Emilia-Romagna

Oltre il 70% di emiliano-romagnoli dichiara di seguire una dieta alimentare sana e sostenibile, basata sulla dieta mediterranea e con prodotti locali

zero spreco.JPGIndagine sullo spreco alimentare, abitudini di acquisto e di consumo delle famiglie emiliano-romagnole” è il titolo della ricerca affidata a Last Minute Market, il cui direttore scientifico è Andrea Segrè, ideatore della Campagna Spreco Zero. Si tratta di una ricerca conoscitiva su un campione rappresentativo di utenti volta ad evidenziare i comportamenti delle cittadine e dei cittadini dell’Emilia-Romagna, con particolare riferimento alla sensibilità sul tema della sostenibilità degli acquisti, dei consumi e allo spreco alimentare.

Questa ricerca rientra tra gli scopi che la Regione Emilia-Romagna si prefigge, promuovendo l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare attraverso la legge regionale 29/2002.

La ricerca ha infatti tra le finalità far acquisire consapevolezza ai cittadini rispetto alla propria alimentazione, anche attraverso la conoscenza delle implicazioni ambientali, etiche e sociali delle scelte alimentari, sottolineando l’importanza di pratiche volte alla prevenzione dello spreco. Promuovere consumi alimentari consapevoli e prevenire lo spreco alimentare sono tra le priorità indicate dal Programma per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare 2020/22 e verranno ribadite anche nel prossimo triennio (2023-25).

I dati più significativi che emergono dall’indagine

  • una buona percentuale di emiliano-romagnoli (oltre il 70%) dichiara di seguire una dieta alimentare sana e sostenibile, basata sulla dieta mediterranea e con prodotti locali;
  • le aree rurali mostrano una maggiore competenza sul cibo rispetto alle aree urbane;
  • una parte dei giovani intervistati (24%) effettua acquisti di vicinato, in controtendenza con il prevalente acquisto presso supermercati o ipermercati, dimostrando una certa sensibilità al tema della sostenibilità e una propensione ai prodotti locali;
  • l’acquisto online non ha preso piede in Emilia-Romagna dove evidentemente, per motivi culturali, si preferisce scegliere, acquistare e preparare direttamente il cibo;
  • i principali canali d’informazione sull’alimentazione utilizzati (65%) sono il web e i social, ritenuti soprattutto dai giovani canali affidabili;
  • la scuola (63%) è la sede più opportuna per far acquisire maggiore consapevolezza sull’alimentazione.
  • la tendenza generale ad acquistare in supermercati e ipermercati, con scarso interesse per i negozi/mercati di vicinato.
  • il prezzo come principale fattore di scelta dei prodotti per una buona fetta di intervistati.
  • una scarsa attenzione al packaging come elemento di sostenibilità (tenuta in considerazione solo da una ridotta percentuale) ma anche la preferenza assegnata al prodotto confezionato per la possibilità di consultare le informazioni in etichetta.

Puoi scaricare la ricerca integrale QUI

Puoi vedere il video con la spiegazione della ricerca QUI

 

 

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ultima modifica 2022-10-28T10:33:25+01:00
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