Salta al contenuto

Introduzione

La Pasqua è alle porte e il suo simbolo per eccellenza sono ovviamente le uova: colorate e decorate quelle sode, oppure dolci di cioccolato con una sorpresa per i più piccoli (e non solo).

Ma qual è l’origine di questa tradizione diffusa in molti paesi del mondo?

Lo scambio delle uova come segno augurale ha origini molto antiche anteriori al cristianesimo: l’uovo come simbolo di rinascita della natura e di fertilità per celebrare il passaggio dall’inverno alla primavera. Nell’iconografia cristiana l’uovo è passato a rappresentare la risurrezione, con la vita nuova che rompe un involucro duro e inerte.

Partendo da queste premesse è facile capire come molte feste celebrate in periodo pasquale vedano proprio le uova come protagoniste.

Anche in Emilia-Romagna, in particolare in alcuni paesi dell’Appennino, sono sopravvissute tradizioni curiose che vale la pena vedere di persona.

Coccetto, Scoccino, Ponta a l'Ov: la battaglia delle uova in Emilia

uova colorate allineate per la sfida del coccetto

Nei giorni di Pasqua e Pasquetta nelle piazze di varie località dell’appennino ci si sfida…a colpi di uova! I contendenti “armati” di un uovo di gallina sodo, colorato o decorato, fanno scontrare le uova tra loro: vince il proprietario di quello rimasto integro, a cui il perdente consegna il proprio uovo rotto.

Le regole della battaglia variano di complessità, arrivando alla celebrazione di veri e propri tornei, così come i nomi del gioco sono diversi a seconda della località:

  • Ponta a l'Ov in provincia di Piacenza, in particolare a Fiorenzuola d'Arda e Lugagnano Val d'Arda;
  • Scoccino (scusin in dialetto) in provincia di Reggio Emilia, ad esempio a Castelnuovo ne’ Monti;
  • Coccetto (o coccin coccetto) sull’Appennino modenese ad esempio a Fiumalbo, Pievepelago, Sestola ma soprattutto Fanano con centinaia di partecipanti ogni anno.

La manifestazione di Fanano è talmente sentita da colpire e coinvolgere una delle più famose esperte di cucina italiana di New York, la giornalista e food blogger Francine Segan, che nel 2015 si trovava in viaggio nella Food Valley proprio nel periodo di Pasqua, come raccontato nell’articolo dedicato al Coccetto.

Sagra e Palio dell’Uovo a Tredozio

Locandina della Sagra e Palio dell'uovo 2024 Tredozio

Nonostante il sisma che a settembre 2023 ha colpito il piccolo paese dell’appennino forlivese rendendo inagibili molti edifici, i cittadini di Tredozio (FC) sono ripartiti con energia e hanno già lanciato l’edizione 2024 della tradizionale Sagra e Palio dell’Uovo domenica 31 marzo e lunedì 1 aprile.

Oltre alla battitura delle uova sode già vista, la manifestazione si articola in una serie di attività e competizioni come il campionato di sfogline, la gara di mangiatori di uova sode e su tutte il Palio dell’Uovo femminile e maschile.

Il lunedì di Pasquetta i membri dei quattro rioni del paese in gara, Borgo, Casone, Nuovo e Piazza, sfilano mascherati per il paese, per poi spostarsi nel greto del fiume Tramazzo.  Per vincere l’uovo d’argento in palio, gli sfidanti si affrontano in quattro gare: le più spettacolari sono “la battaglia delle uova crude” che prevede un lancio di circa 600 uova e il tiro alla fune con le squadre posizionate sulle rive opposte del fiume.

Durante i due giorni sono previsti spettacoli con artisti di strada, giochi che coinvolgono il pubblico, mostre e stand gastronomici con piatti tipici romagnoli della Pro Loco. Nell'ambito di un gemellaggio tra Tredozio e Campi Bisenzio si terrà un concerto di raccolta fondi per i territori alluvionati a cui prenderanno parte numerosi artisti, in collaborazione con il Meeting delle Etichette Indipendenti e con il patrocinio delle Regioni Emilia-Romagna e Toscana.

Programma completo sulla pagina ufficiale della Pro Loco di Tredozio

Ultimo aggiornamento: 19-11-2024, 11:07