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Introduzione

Il Consorzio del Prosciutto di Modena Dop è di piccole dimensioni - appena dieci produttori in tutto - e si identifica molto con il proprio territorio.

La presidente Giorgia Vitali, al suo secondo mandato, ha progetti ambiziosi di espansione, soprattutto in Francia e in Svezia: ne parla in una intervista a cura di N. Masetti, pubblicata da il Resto del Carlino sul supplemento Agrifutura del 16.05.2025.

Presidente Giorgia Vitali, quali sono i tratti distintivi del Prosciutto di Modena?

«La nostra produzione Dop del Prosciutto di Modena è legata al territorio, quindi alla tradizione che si è sviluppata e tramandata nei secoli. Abbiamo una lista di ingredienti cortissima che prevede l’utilizzo di carne 100% italiana con solo l’aggiunta di sale. Tutto è controllato e non c’è nessun utilizzo di additivi, coloranti e conservanti. Il gusto è quello tipico di un prodotto stagionato, con un periodo minimo di almeno 14 mesi. Un prodotto quindi dal tratto naturale e lungamente stagionato».

Nel Consorzio quanti produttori raggruppate e quali sono le zone territoriali dove si produce maggiormente il Prosciutto di Modena?

«Siamo 10 produttori, quindi un Consorzio di piccole dimensioni e con una produzione di nicchia che è legata molto al territorio. Il disciplinare ci riconosce nella provincia di Modena, tra la zona collinare e la città, oltre ad alcuni comuni delle province vicine di Bologna e Reggio-Emilia. Quindi un territorio piccolo e ristretto. La zona di produzione del Prosciutto di Modena corrisponde alla fascia collinare ed alle valli che si sviluppano attorno al bacino oro-idrografico del fiume Panaro e che, partendo dalla fascia pedemontana, non supera i 900 metri di altitudine. Queste aziende del Consorzio hanno regalato al territorio un know how irripetibile».

Da presidente, al secondo mandato in carica, quali sono le cose che le chiedono maggiormente i produttori?

«Il Consorzio ha bisogno di farsi conoscere sempre di più, per questo investiamo per informare i consumatori sulle peculiarità e le caratteristiche del Prosciutto di Modena Dop. Il Consorzio ha interesse a raggiungere mercati diversi da quello italiano, attraverso investimenti verso i mercati esteri come la partecipazione fieristica al Sirha di Lione sui prodotti horeca. Poi la natura del Consorzio è quella di seguire le esigenze dei consorziati, con la tutela, la promozione e la comunicazione».

Quanto è importante per il vostro Consorzio il mondo dell’export?

«Purtroppo, ancora poco. Il nostro mercato è soprattutto in Italia, mentre extra nazionale vendiamo in Francia e Germania. Il primo mercato di esportazione è però quello degli Stati Uniti. Abbiamo una presenza che è proporzionata alla grandezza del Consorzio. I nostri prodotti di alta gamma sono presenti nel centro Italia e nel nord, con anche la presenza in alcune aree del sud».

In che modo all’estero volete valorizzare il Prosciutto di Modena?

«Stiamo predisponendo un progetto che coinvolgerà la Francia e la Svezia. Il Consorzio ha una produzione di nicchia che garantisce uniformità al prodotto, con degli standard produttivi elevati. Ma c’è la voglia di allargarci e farci conoscere sempre di più all’estero».

(Intervista pubblicata su “Agrofutura”, supplemento a "il Resto del Carlino" di venerdì 16 maggio 2025)

Ultimo aggiornamento: 06-11-2025, 10:50

Fabrizio Dell'Aquila