Introduzione
Il recente Rapporto e-food DOP IGP Italia, realizzato da Origin Italia in collaborazione con Fondazione Qualivita con il contributo del Masaf, riporta i risultati di due studi specifici sul mercato digitale dell’e-commerce e del food delivery dei prodotti Dop IGP italiani. L’obiettivo comune delle due ricerche era di esaminare in dettaglio la presenza e l’andamento dei prodotti DOP IGP online in Italia, rivelando i cambiamenti nelle abitudini alimentari e di spesa dei consumatori.
Per il settore e-commerce, in cui il 25% degli acquisti online è rivolto alla spesa alimentare, lo studio ha coinvolto 20 piattaforme di vendita, da giganti come Amazon, Ebay, Alibaba, Coop, Conad, Esselunga a siti specializzate e start-up emergenti, con un monitoraggio verticale quali-quantitativo su 10 prodotti DOP IGP all’interno di alcune piattaforme.
Lo studio sul settore food delivery, ancora importante nonostante la flessione degli ultimi anni, ha analizzato 6 piattaforme tra cui Just Eat, Deliveroo e Glovo: emerge un forte orientamento a convenienza e rapidità di consegna, cruciali per il consumatore moderno.
Dop e Igp online: i numeri
Da un punto di vista quantitativo, sono state analizzate oltre 7.400 referenze certificate, di cui circa 4.000 Dop e 3.400 Igp, con significative differenze tra le diverse categorie di prodotto. In generale, le piattaforme di e-commerce e food delivery spesso non valorizzano adeguatamente le DOP e IGP italiane nella comunicazione al consumatore, presentandole senza evidenziarne caratteristiche e segni distintivi; dall’altra parte i Consorzi di Tutela non hanno ancora messo in campo dei progetti veri e propri, c’è quindi un ampio margine di crescita sia nelle azioni promozionali sia nella creazione di canali di vendita e-commerce.
Come migliorare
A fronte di un mercato maturo e stabile per il settore dell’e-commerce e del food delivery, c’è ancora molto da lavorare per promuovere al meglio e tutelare le IG italiane:
- I produttori di Dop e Igp che vendono online sono ancora pochi e spesso non sfruttano appieno le piattaforme, con descrizioni carenti e foto del packaging non adeguate;
- Da parte degli operatori, d’altra parte, emerge l’interesse a tutelare le IG, che però non vengono usate orientare di scelta (ad esempio con la possibilità di usare filtri Dop-Igp nella ricerca dei prodotti)
In conclusione, vengono identificate tre leve di miglioramento per una più efficace presenza di DOP e IGP nei mercati digitali, dirette in primis ai Consorzi di tutela, ma anche alle singole aziende produttrici e alle piattaforme online:
1) Consistenza: ampliare la presenza online dei produttori con offerte commerciali pianificate e maggiore attenzione alla vetrina prodotto per quanto attiene le immagini e la descrizione;
2) Visibilità: assicurare la presenza e la correttezza degli acronimi riportati insieme ai marchi Dop/Igp nella presentazione del prodotto;
3) Posizionamento: implementare le chiavi di ricerca e i metadati, poiché la qualità delle informazioni è strettamente legata a quella del prodotto soprattutto per la tracciabilità.
Un miglioramento in questi tre aspetti potrebbe aiutare Consorzi e aziende DOP IGP nella sfida a promuovere i prodotti a qualità certificata contrastando i prodotti generici che sfruttano la visibilità delle IG in modo scorretto.
Il rapporto completo è scaricabile gratuitamente dal sito della Fondazione Qualivita.
Ultimo aggiornamento: 19-11-2024, 11:07