Dop, Igp e produzioni di qualità

Scalogno di Romagna Igp, coltivato sulle colline che vedono il mare

Nel ravennate e nel forlivese, ma anche nel bolognese. È il bulbo cipollino della specie Allium ascalonicum. A metà strada tra aglio e cipolla, trova largo utilizzo in cucina

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Coltivato sulle colline che vedono il mare del ravennate e del forlivese, ma anche nel bolognese, lo Scalogno di Romagna Igp, a metà strada tra aglio e cipolla, trova largo utilizzo in cucina. Il suo sapore deciso ma piuttosto dolce ne fa l’ideale ingrediente di salse, sughi, condimento per paste asciutte, verdure e arrosti.  

Lo Scalogno di Romagna Igp è il bulbo cipollino della specie Allium ascalonicum. Prodotto secondo i Disciplinari di produzione Integrata, non può essere coltivato in successione a sè stesso o ad altre liliacee, né a solanacee, barbabietole e cavoli, ma deve rispettare i tempi della rotazione di almeno 5 anni. I terreni idonei per la coltivazione dello Scalogno di Romagna Igp sono di natura collinare, tessitura media tendente all’argilloso, asciutti, ben dotati di potassio e sostanza organica, ben esposti e soprattutto ben drenati. 

All’atto dell’immissione al consumo, lo scalogno può essere confezionato come prodotto fresco in mazzetti legati o come prodotto secco in mazzetti, in trecce o in reti.  

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ultima modifica 2022-05-31T09:41:11+01:00
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