Mensa scolastica - foto RER

In Emilia-Romagna si può iniziare già a scuola a mangiare sano e biologico e a conoscere il percorso dei cibi dalla terra alla tavola. Un servizio di qualità che premia la salute degli studenti e l’economia delle famiglie.

Nel 2024, per il sesto anno consecutivo, la Regione Emilia-Romagna si è aggiudicata la quota più alta del Fondo Mense scolastiche biologiche istituito dal Ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste nel 2017.

A fronte di quasi 14 milioni di pasti bio somministrati in regione, è stata assegnata dal Masaf la somma complessiva di oltre 1 milione e 213 mila euro.

Le risorse del Fondo sono destinate a coprire le maggiori spese sostenute dalle stazioni appaltanti e dai soggetti eroganti il servizio di ristorazione scolastica per i pasti biologici serviti e sono ripartite annualmente alle Regioni in base al numero di utenti del servizio di mensa scolastica biologica presenti nel territorio, una volta completata l’istruttoria delle domande presentate dalle stazioni appaltanti e soggetti eroganti.

Per essere definita biologica, la mensa deve essere in possesso di determinati requisiti, fissati a livello nazionale, che riguardano sia la materia prima utilizzata sia le caratteristiche del servizio di ristorazione, inclusi criteri di sostenibilità.

In base alle domande presentate, il Ministero approva l’elenco delle stazioni appaltanti e dei soggetti eroganti aventi diritto di accesso al Fondo e trasferisce alle Regioni le risorse corrispondenti. Le Regioni procedono al riparto, successivo impegno e liquidazione delle risorse tra i beneficiari una volta effettuate le necessarie verifiche.