Anche da Taiwan il via libera all’importazione delle mele italiane
Buone notizie per l’export ortofrutticolo regionale e nazionale. Lo scorso 7 novembre, con quella di Taiwan si sono concluse con successo le visite ispettive programmate tra settembre e ottobre nel nostro paese con l’obiettivo di ampliare i mercati di sbocco delle produzioni ortofrutticole a Cina, Tailandia e Corea del Sud. Le visite, da parte di ispettori fitosanitari provenienti dai quattro paesi asiatici, dovevano verificare se le condizioni di produzione nei frutteti e di confezionamento negli stabilimenti italiani rispettano le norme internazionali che tutelano i paesi importatori dall’introduzione di organismi nocivi che possono essere presenti negli ortofrutticoli. La risposta è stata positiva! La Cina, dopo sei anni di trattative, ha firmato lo scorso 26 giugno il protocollo che autorizza l’importazione di pere italiane a partire, molto probabilmente, dalla prossima campagna commerciale. Sempre le pere prodotte nel 2024 potranno essere esportate anche in Tailandia, mentre la Corea del Sud ha già concesso l’autorizzazione per importare actinidia dall’Italia per la campagna commerciale in corso.
L’apertura di nuovi mercati è frutto di un lavoro di squadra che coinvolge il Servizio Fitosanitario Nazionale, i Servizi Fitosanitari Regionali, il Centro Servizi Ortofrutticoli, Ambasciate e Ministeri. L'obiettivo è quello di definire specifici protocolli operativi per l’esportazione al fine di tutelare i paesi importatori dall’introduzione di organismi nocivi, rispettando le normative che ogni paese si è dato. Per la predisposizione e gestione dei protocolli bilaterali, il Settore Fitosanitario della Regione Emilia-Romagna ha giocato e giocherà un ruolo fondamentale per le produzioni regionali: da una parte, dando un competente supporto al mondo produttivo per la migliore gestione della difesa fitosanitaria, condotta nel rispetto dei disciplinari di produzione integrata e biologica; dall’altra, controllando attentamente la frutta in spedizione per garantirne la qualità fitosanitaria. Fino a favorire l’adozione di proporzionate misure fitosanitarie in caso di ritrovamento di un organismo nocivo, il cui ingresso nel paese importatore è proibito.
Dietro ogni visita ispettiva c’è un importante lavoro di coordinamento e di interlocuzione con le autorità fitosanitarie straniere che vede coinvolti, nei diversi ruoli, il Servizio Fitosanitario a fianco di CSO Italy e degli Operatori Professionali in un esempio virtuoso di relazione pubblico-privato, indispensabile per il buon esito delle verifiche e l’approvazione degli elenchi degli esportatori autorizzati.