Nell’ambito delle trattative comunitarie per l’export delle pere in Tailandia, il Servizio Fitosanitario Nazionale, in collaborazione con il Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara, hanno organizzato il 13 e 14 settembre scorsi una visita ispettiva nella nostra regione. L’obiettivo è stato di verificare se le condizioni produzione e di confezionamento rispettano le norme internazionali ai fini di tutelare il territorio tailandese dall’importazione di organismi nocivi, rispettando gli standard di salute e sicurezza adottati dal paese asiatico. Tali norme prevedono la registrazione degli operatori in un apposito elenco dei centri di lavorazione e confezionamento e dei siti produttivi, al fine di assicurare la piena tracciabilità del prodotto italiano esportato e l’adozione di proporzionate misure fitosanitarie nello sfortunato caso di ritrovamento di un organismo nocivo il cui ingresso nel paese importatore è proibito.

I funzionari tailandesi, Ms. Sukhontip Sombat e Mr. Komsorn Saengchinda del Dipartimento di Agricoltura, hanno visitato personalmente gli stabilimenti di Fruit Modena Group a Modena e di UNACOA/AFE - Associazione Frutticoltori Estense con sede a Ferrara, accompagnati dagli ispettori fitosanitari del Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni della Regione Emilia-Romagna e del Consorzio Fitosanitario di Modena. Il terzo operatore registrato per l’esportazione di pere in Cina, Apofruit, ha invece presentato la propria struttura e organizzazione presso la sede del Settore Fitosanitario a Bologna. I delegati hanno manifestato piena soddisfazione ed espresso apprezzamenti per l’organizzazione e per quanto osservato nelle visite alle strutture di lavorazione e agli impianti produttivi.


L’accordo bilaterale con la Tailandia, che riguarda anche altri Stati Membri europei tra cui Belgio, Olanda e Portogallo, prevede una lunga lista con ben 48 organismi da quarantena da tenere sotto controllo, molti dei quali però sono poco conosciuti e occasionalmente presenti sul pero coltivato in Emilia-Romagna, ma segnalati nella bibliografia internazionale ed assenti in Tailandia. Dei 48 organismi, quelli presenti in Emilia-Romagna sono comunque ben controllati grazie ai programmi di difesa integrata dalle avversità e quindi inseriti nei Disciplinari di Produzione, ormai applicati da decenni nella nostra Regione e a livello nazionale.

Ai fini di facilitare i controlli degli organismi nocivi in campo e nei siti di lavorazione da parte degli operatori, degli ispettori fitosanitari e dei consulenti aziendali, il Settore Fitosanitario della Regione Emilia-Romagna sta realizzando un manuale con indicazioni sui cicli di sviluppo e foto per il riconoscimento dei 48 organismi da quarantena. Il tutto per favorire e garantire la completa qualità fitosanitaria del prodotto che sarà esportato.

Per fine settembre sono attese due ulteriori delegazioni, una cinese e una coreana, al fine di allargare i mercati di sbocco asiatici di pere e kiwi prodotti in Emilia-Romagna.