Le indagini sugli organismi nocivi in area indenne, insieme alle segnalazioni da parte dei cittadini e alla gestione delle emergenze fitosanitarie, sono di fondamentale importanza per la sorveglianza fitosanitaria, finalizzata ad  evitare l’insediamento e la diffusione degli organismi nocivi alle piante.

Vi rientrano tutte le attività di indagine svolte sull'intero territorio regionale per determinare la presenza/assenza di organismi nocivi per le piante. Il rinvenimento tempestivo resta infatti lo strumento più efficace di contrasto agli organismi nocivi per le piante.

Gli organismi nocivi di interesse e quindi oggetto di indagine sono:

Restano esclusi i patogeni regolamentati "non da quarantena" e i patogeni non regolamentati (non citati negli allegati del Regolamento (UE) 2019/2072 e successive modifiche) che vengono intesi come "comuni", cioè di larghissima diffusione oppure oggetto ormai da anni di programmi di lotta strutturati.

Le indagini sono costituite principalmente da ispezioni visive, svolte da ispettori fitosanitari o professionisti che collaborano con il settore fitosanitario regionale. Consentono un rapido accertamento dello stato di salute delle piante, tramite l'osservazione e valutazione di eventuali sintomi presenti. L'osservazione dei sintomi è lo strumento principale di diagnosi e costituisce anche un mezzo importante per le segnalazioni da parte dei cittadini.

Tuttavia spesso l'ispezione visiva non è sufficiente a dirimere i dubbi sulla presenza/assenza di ON delle piante, soprattutto per quegli agenti eziologici che possono rimanere latenti nell'ospite e non causare sintomi nei primi stadi di infezione. In questi casi il campionamento e le analisi fitosanitarie rappresentano il secondo livello del processo che porta all'individuazione ed identificazione dell'ON. Le analisi svolte possono essere di diversi tipi ed avere differenti gradi di specificità, ma consentono sempre con buona approssimazione la conferma della presenza dell’ON.

L'ultimo strumento di indagine è l'utilizzo di trappole per la cattura di insetti. Queste permettono di monitorare un'area a volte anche molto ampia grazie alla forte attrazione che esercitano sull'insetto target; alcune hanno un effetto cromotropico sull’insetto, altre vengono innescate con attrattivo alimentare o sessuale (feromoni) che, sostituito periodicamente, consente un monitoraggio prolungato nella stagione.

Con l'entrata in vigore del nuovo regime fitosanitario si è dato il via anche ad un processo di uniformazione del "sistema sorveglianza", migliorando il coordinamento tra gli stati europei e tra le regioni a livello nazionale.

Nel solco di queste innovazioni si colloca il neoformato Piano Nazionale di Indagine (PNI), entrato in vigore con il nuovo regime fitosanitario. Il PNI è lo strumento con il quale si realizzano le attività di sorveglianza discusse e approfondite nei diversi tavoli tecnici di lavoro nazionali. Tra questi, il principale è il “Gruppo di lavoro sorveglianza fitosanitaria”, che permette il confronto diretto e costante tra i diversi Servizi Fitosanitari Regionali, il Servizio Fitosanitario Centrale e il CREA-DC; con l'obiettivo di un'azione veloce ed efficace al contrasto degli ON.
In generale il PNI è un documento che identifica un elenco di ON che devono essere monitorati durante l'anno per ogni servizio fitosanitario regionale . In questa "lista" sono presenti alcuni organismi particolarmente pericolosi che vanno monitorati ogni anno, tra questi rivestono particolare importanza gli ON prioritari indicati nel Reg. (UE) 2019/1702; altri organismi vengono monitorati a rotazione perché considerati a minore rischio di introduzione.

Il PNI è costituito da due sezioni separate:

  • la prima sezione, denominata "PNI RUOP", definisce l'elenco degli ON e la tipologia di indagini da svolgere presso gli operatori professionali iscritti al RUOP (Registro Unico Operatori Professionali). I controlli ufficiali, che normalmente vengono svolti a questi soggetti, sono volti ad accertare anche l'assenza di organismi nocivi da quarantena previsti dal PNI e, nel caso di rinvenimento di quest'ultimi, rilasciare tempestive prescrizioni ufficiali di distruzione o trattamento per scongiurare il rischio di diffusione dell'ON;
  • la seconda sezione, denominata "PNI TERRITORIO", definisce l'elenco degli ON e la tipologia di indagini da svolgere in tutto il resto del territorio regionale, esclusi soltanto gli operatori iscritti al RUOP. Le indagini possono riguardare molteplici siti a rischio, come frutteti o vigneti, parchi pubblici, aree naturali, seminativi, magazzini di stoccaggio del materiale vegetale o prodotti ortofrutticoli, siti di lavorazione del legname, ecc .

Per approfondire

Consulta il sito web del Servizio Fitosanitario nazionale
www.protezionedellepiante.it/sorveglianza