Territorio interessato

Provincia forlivese, in particolare litorale romagnolo.

Descrizione sintetica

Spaghetti, poveracce, aglio, olio, prezzemolo.

Come si fa

Anche per la preparazione di questo piatto esistono "piccole variazioni sul tema" rispetto alla disponibilità degli ingredienti.

Prendete due chili di poveracce fresche. Apritele con il calore del fuoco, dopo averle sciacquate in acqua corrente. Poi estraete i frutti e lavateli nella loro acqua per togliere anche gli ultimi granelli di sabbia. Dopo aver messo l’acqua del pesce da parte, fate soffriggere nell’olio, quattro spicchi schiacciati di aglio, che butterete via appena rosolati. Aggiungete l’acqua delle poveracce (condita con un pizzico di pepe), filtrandola e lasciate che il fuoco la consumi un po’Tagliuzzate le poveracce con un coltello e mettetele nella pentola assieme a del prezzemolo tritato. Dopo tre minuti il sugo è pronto ad accompagnare in tavola gli spaghetti.

Un po' di storia

“Purazi…Doni!” Vongole… Donne! E’ il vecchio grido delle donne bellariesi che un tempo, a piedi o in bicicletta, vendevano le vongole di strada in strada. Nella cassetta o nel sacco di juta, caricato sulla bicicletta, stavano le vongole generalmente pescate dai mariti marinai. Era il periodo fra le due guerre, allora costavano due centesimi al chilo e il fondo del sacco rimasto invenduto si barattava con uova, farina e fagioli.

Referenze bibliografiche

Quondamatteo, L. Pasquini, M. Caminiti Mangiari di Romagna, Grafiche Galeati - Imola 1975;

Giovanna Savoldi, Le ricette della mia cucina emiliana e romagnola, Firenze 1980;

E’ Lunëri Rumagnôl – Antologia di cultura romagnola – a cura di Gianni Quondamatteo, Grafiche Galeati – Imola 1980;

Purazi… Doni! Vongole … Donne! I mangiari nei racconti della gente di mare, a cura di D. Bascucci [et al.], Rimini, Panozzo Editore, 1995.