Bizulà
Descrizione sintetica del prodotto
E' il risultato di un composto ottenuto da farina, lievito di birra, acqua e sale.
Territorio interessato alla produzione
Comune di Cattolica (Rimini).
Come si fa
Si impasta la farina con: lievito sciolto in un po’ di acqua tiepida, olio e sale, fino ad ottenere un impasto morbido e liscio. Si forgiano degli anelli del diametro di un braccio d'uomo e si lascia lievitare. A lievitazione ultimata, la cottura avviene nel forno a vapore (oggi nel forno elettrico).I bizulà oggi vengono consumati come pane normale; è rimasto un solo forno che ancora li produce a Cattolica.
Un po' di storia
Il bizulà è il termine che nel vernacolo locale indica il pane dei marinai, o meglio il biscotto, "buccellato, bossolato, bossolao" da bozolatus (XIII secolo) per le marinerie veneziana e lagunari. Il pescatore si imbarcava portando con sé solo del vino, dell’olio d’oliva e l’immancabile filo di bizulà a tracolla, il cosiddetto biscotto dei marinai, un pane speciale che si manteneva più a lungo e che veniva consumato dopo essere stato posto a bagno in acqua o nel vino perché si ammorbidisse. Il necessario al suo sostentamento durante l’intera campagna di pesca, che poteva durare anche alcune settimane, lo avrebbe dato il mare.)
Istruzioni per l'uso
Oggi è possibile trovarlo in un solo forno di Cattolica.
Referenze bibliografiche