Dop, Igp e produzioni di qualità

Cappelletto reggiano

Reggio Emilia

Territorio interessato alla produzione

Reggio Emilia città e provincia.

Descrizione sintetica del prodotto

Pasta sfoglia farcita.

 Come si fa

La dimensione del cappelletto è circa 4 cm, anche se in certe zone, in special modo in

quelle montane, è di dimensioni più modeste. Il ripieno è tradizionalmente composto

di solo stracotto di manzo, anche se con il passare degli anni questa farcitura è stata

arricchita da altri tipi di carne: maiale, pollo e mortadella. La sfoglia

deve essere sottile e tagliata con apposita rotellina dentellata in quadretti della

dimensione di pochi centimetri. I quadretti vengono poi riempiti con il ripieno. Si

procede quindi alla piegatura formando un triangolo le cui estremità si uniscono

facendole ruotare attorno al dito indice a dare la classica forma a “cappello”. La loro riuscita ideale è la cottura in brodo di cappone.

 Un po’ di storia.

Come tutte le paste farcite, anche il cappelletto è un prodotto tipico della cultura

tradizionale contadina emiliano-romagnola. I tortellini, con nomi e caratteristiche

diverse, sono fabbricati da secoli in diverse località dell’Emilia Romagna, ogni città

però mantiene invariate la caratteristiche peculiari che rendono ciascun prodotto

unico ed irrepetibile; i cappelletti reggiani, anche se derivati dalla stessa antica

preparazione, non hanno nulla a che fare con agnolini, agnolotti, cappelloni né con i

cappelletti romagnoli, mentre si differenziano notevolmente dai tortellini bolognesi o

modenesi, pur avendone la stessa forma. Anche se la forma è quasi identica, la

tradizione vuole che i cappelletti siano stati modellati a forma di “Umbilicus

Aphroditis”, è altrettanto vero che il ripieno ne caratterizza la diversa provenienza

geografica.

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ultima modifica 2020-03-19T08:34:54+01:00
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