Offelle di marmellata
Territorio di produzione
Provincia di FC
Descrizione sintetica del prodotto
Dolce a base di farina, burro, uova, mele, zucchero, candito, cannella.
Un po’ di storia
La parola offella, in questo significato, è del dialetto romagnolo, e deriva dall’antichissima offa, focaccia, schiacciata composta di farro (cereale simile al grano, ma di minor peso) e di varie altre cose.
Come si fa
Tagliare le mele in quattro spicchi, sbucciarli e nettarli dei semi. Tagliare gli spicchi a fette sottili, da porre sul fuoco entro una casseruola con due bicchieri d’acqua, spezzettandole col mestolo. Se bollendo, esse, rimanessero troppo asciutte, aggiungere altr’acqua. Attendere che siano spappolate per gettarvi lo zucchero, poi assaggiare se il dolce è a punto. perché le frutta, a seconda della maturità, possono essere più o meno acide. Aggiungere per ultimo il candito a piccoli pezzi e la cannella. Servirsi di pasta frolla di lieve spessore e tagliarla con lo stampo rotondo e merlato, di otto centimetri di diametro: un disco sotto e uno sopra e, in mezzo, la marmellata, umettando gli orli delle offelle perché si attacchino. Dorarle col rosso d’uovo e mandarle al forno. Spolverarle di zucchero a velo.
Curiosità
“Dar l’offa al cerbero è una frase che ha il merito dell’opportunità parlandosi di coloro – e non son pochi – che dànno la caccia a qualche carica onde aver modo di riceverla e mangiare sul tesoro pubblico a quattro ganasce.”
Referenze bibliografiche
Quondamatteo, L. Pasquini, M. Caminiti "Mangiari di Romagna", Grafiche Galeati - Imola 1975;
Pellegrino Artusi, La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene, introduzione e note di Piero Camporesi, Torino, Einaudi, 1995 Prima edizione «Nuova Universale Einaudi 1970;
Ercolani, Vocabolario romagnolo – italiano, italiano – romagnolo, Ravenna, Edizioni del
Girasole, 2002 (prima edizione 1971);
Dizionario della cucina romagnola. Ricette, vini, personaggi …, a cura di E. Morini e S. Vicarelli, Bologna, Il Resto del Carlino, Poligrafici Editoriale, 1993.