Pane di Castrocaro, Pân ‘d Castruchera
Territorio di produzione
Comuni di Castrocaro Terme e Terra del Sole, provincia di Forlì-Cesena.
Descrizione sintetica del prodotto
Farina, acqua e lievito.
Un po’ di storia
Con il passare degli anni, anche grazie alle esigenze dei turisti che sempre più frequentavano Castrocaro, ormai diventata una rinomata Stazione termale, la qualità del prodotto andò via via migliorando fino al giorno in cui una specie di pane molle che si otteneva grazie alla cottura con un forno a legna, l’acqua delle fontane locali e l’uso di lievito per metà naturale e per il resto artificiale, si affermò presso i consumatori al punto di passare alla tradizione con il nome di “pân ‘d Castruchera” (pane di Castrocaro). La notizia dell’esistenza a Castrocaro di un forno di proprietà del Comune che si trovava nel Borgo Piano (ora via Giovanni Mini) risale all’anno 1560.
Come si fa
Si impastano gli ingredienti e si lascia lievitare. Specie di pane di pasta molle che si ottiene grazie alla cottura con un forno a legna, acqua delle fontane locali e lievito per metà naturale.
Referenze bibliografiche
Libero Ercolani, Vocabolario romagnolo – italiano, italiano – romagnolo, Ravenna, Edizioni del Girasole, 2002 -prima edizione 1971;
Quondamatteo, Grande dizionario (e ricettario) gastronomico romagnolo, Imola, Grafiche Galeati, 1978.