Pappardelle, al parpadël, al parpadeli
Territorio di produzione
Provincia di Forlì-Cesena ma tipiche di tutta la Romagna.
Descrizione sintetica del prodotto
Farina, uova, condimenti generalmente a base di carni ma anche servite in brodo.
Un po’ di storia
Si usava la “rotella” anche par al parpadeli, specie di tagliatelle larghe, all’uovo, che si potevano mangiare in brodo di carne (come in casa mia); oppure condire asciutte, con sugo vegetale o ragù di carne, dopo aver bollito in acqua, naturalmente. Prima d’incidere, si tendeva a spolverare di formaggio la sfoglia.
Come si fa
Si impastano gli ingredienti, e con il sapiente lavoro di matterello si stende la sfoglia che verrà successivamente tagliata a larghe strisce.
Referenze bibliografiche
Vittorio Tonelli, A Tavola con il contadino romagnolo, 1986 Grafiche Galeati;
Touring Club Italiano, Guida Gastronomica D’Italia, Milano 1931;
Contoli, Guida alla veritiera cucina romagnola, 1963 - Calderini Edizioni;
Mario Tabanelli, Romagna in Cucina, luglio 1988 – Magalini Editrice;
"E’ magnè. I mangiari negli usi dei contadini romagnoli", dai racconti di R. Giorgetti e di sua mamma M. Manuzzi, a cura di D. Bascucci [et al.], Rimini, Panozzo Editore, 2002.