Lumache in umido
Territorio di produzione
Intera provincia forlivese-cesenate.
Descrizione sintetica del prodotto
Piatto a base di lumache, finocchio selvatico, conserva di pomodoro, aglio, lardo.
Come si fa
Appena avranno finito di spurgare mettete le lumache in un tegame con aceto e sale e mescolate per circa dieci minuti. Perderanno ancora la sostanza vischiosa. Risciacquatele in acqua fredda e mettetele sul fuoco per farle bollire almeno 20 minuti. Toglietele dal fuoco e lavatele ancora in acqua tiepida. A parte mettete in una pentola: olio, lardo aglio, finocchio selvatico e un po’ di salvia tritati. Quando l’aglio è rosolato aggiungete le lumache, sale, pepe finocchio selvatico a pezzi e tre agli freschi tagliati a pezzi, fate cuocere a fuoco lento per un quarto d’ora. Poi aggiungete pomodori freschi a pezzi e versate acqua tiepida in modo da coprire tutte le lumache.
Curiosità
Un’antica credenza popolare riteneva che le chiocciole fossero afrodisiache, ma non era tanto il desiderio di aumentare gli appetiti amorosi a sollecitare la raccolta degli umili molluschi quanto il bisogno di variare il quotidiano menu senza gravare sul bilancio familiare. Si “cacciavano” dalla primavera fino a settembre e sulla tavola arrivavano, dopo lo spurgo e l’estrazione dai gusci, in umido o fritte. Oggi sono un bocconcino da buongustai e vengono anche allevate. Ma i modi di cucinarle richiamano antichi sapori.
Referenze bibliografiche
Vittorio Tonelli, A Tavola con il contadino romagnolo, 1986 Grafiche Galeati;
"E’ Lunëri Rumagnôl" – Antologia di cultura romagnola – a cura di Gianni Quondamatteo, Grafiche Galeati – Imola 1980;
Dizionario della cucina romagnola. Ricette, vini, personaggi …, a cura di E. Morini e S. Vicarelli, Bologna, Il Resto del Carlino, Poligrafici Editoriale, 1993;
Liliana Babbi Cappelletti, Civiltà della tavola contadina in Romagna, 1993 Idealibri s.r.l. Milano;
Quondamatteo, L. Pasquini, M. Caminiti Mangiari di Romagna, Grafiche Galeati - Imola 1975.