Mela Rosa Romana, mela Rousména
Territorio di produzione
Appenino bolognese.
Descrizione sintetica del prodotto
Il prodotto appena colto è consumabile come una qualsiasi mela, ma giunge alla sua maturazione completa – alta concentrazione di zuccheri- solamente dopo alcuni mesi passati in fruttario, intorno a febbraio-marzo
Un po’ di storia
La mela Rosa Romana si stima sia coltivata in Appennino da più di 2000 anni. Probabilmente introdotta dagli Etruschi e successivamente diffusa dai Romani. Viene illustrata negli acquerelli commissionati da Ulisse Aldrovandi alla fine del ‘500.
Come si fa
La mela si raccoglie circa a metà ottobre quando gli amidi del frutto hanno già iniziato a trasformarsi in zuccheri. Dovrebbe essere conservata in fruttaio e non in frigorifero. In questo modo si può conservare fino a marzo-aprile. Spesso veniva conservata all’aperto, nell’aia, sopra uno strato di paglia. In questo modo l’escursione termica favoriva la colorazione dei frutti e le caratteristiche organolettiche
Referenze bibliografiche
Breviglieri N. ”Elenco per Provincia delle varietà di melo diffuse in Italia fino al 1929", Atti III Congresso Nazionale di Frutticoltura- Massalombarda 1949;
Baldini E., Sansavini S. ”Monografia delle cultivar di melo”, Ed. Consiglio Nazionale delle Ricerche 1967.