Susina di Vignola
Territorio di produzione
Comprende diversi Comuni delle provincie di Modena, Bologna e Ferrara.
Descrizione sintetica del prodotto
La “Susina di Vignola” è caratterizzata da una buona serbevolezza, elevato profumo e sapore dolce.
Un po’ di storia
Le prime testimonianze scritte che esplicitano la presenza della coltura del susino in Vignola risalgono alla fine del secolo scorso. Un primo documento è rappresentato da una lettera del Sindaco al direttore della cattedra ambulante di agraria di Modena, datata 22 luglio 1899; da essa si ricava che le coltivazioni legnose erano abbastanza sviluppate con prevalenza di ciliegi, susini, peschi, meli e peri. La susinicoltura si è andata ulteriormente espandendo a partire dall’immediato dopoguerra, con l’introduzione delle prime varietà cino-giapponesi provenienti dagli Stati Uniti. Si assiste quindi ad una crescente specializzazione degli agricoltori e degli altri operatori del settore che, nel giro di pochi anni, riescono a creare, come per le ciliegie, quell’identificazione tra il territorio in questione, di cui Vignola è il baricentro, e le susine.
Come si fa
Esistono diverse varietà di susine di Vignola, con caratteristiche simili e differenze che riguardano per lo più il loro sapere; per questo motivo le susine si distinguono in diversi gruppi in base al colore: nere, gialle e rosse.
Le susine rosse e nere più scure sono più zuccherine, mentre quelle gialle sono più acide.
Le condizioni climatiche del territorio vocato contribuiscono ad esaltare le caratteristiche genetiche dell’albero e la qualità dei frutti. Per quanto riguarda le condizioni tecnico-colturali, le forme di allevamento sono riconducibili alla Palmetta e al Vaso ritardato, con densità per ettaro fino a 1.000 piante. Le tecniche di potatura (invernale ed estiva) devono essere attuate in funzione dell’ottenimento di un prodotto di elevate caratteristiche qualitative. La difesa delle piante deve essere applicata razionalmente privilegiando tecniche e i fitofarmaci di minor impatto ambientale e di massimo rispetto della salute di operatori e consumatori, ispirandosi alle tecniche di lotta integrata o biologica. La produzione unitaria massima consentita di “Susina di Vignola” è fissata, per impianti in coltura specializzata, in 350 q.li/ettaro.
Curiosità
Queste susine danno il meglio di sé consumate al naturale e con tutta la buccia; ma, ovviamente, sono fantastiche anche per preparare macedonie fresche, dolci di ogni genere. Ricchissime di Vitamina A e di fibre, le susine sono anche cariche di sali minerali e sono dei frutti estremamente energizzanti.