Bando della pesca con strumenti elettrici confermato in tutta Europa
La Corte di Giustizia Europea ha confermato il bando alle tecniche di pesca con l’elettricità (in inglese pulse trawling), tecniche già vietate in quasi tutta Europa ma ancora utilizzate dai pescatori professionali olandesi. La decisione della CGE ha inoltre stabilito un importante principio, ponendo dei limiti al cosiddetto “approccio orientato alla scienza” delle politiche per la pesca. Questo significa che l'innovazione scientifica non può da sola determinare i contenuti delle norme europee, che devono essere discussi in Parlamento e Consiglio.
L’Olanda sosteneva infatti che il bando alla pesca con strumenti elettrici non rispettava le migliori opinioni scientifiche disponibili, ma la Corte di Giustizia ha ritenuto di respingere questo argomento, dato che il legislatore non è tenuto a fare le leggi basandosi esclusivamente sulle migliori tecniche proposte dalla scienza, soltanto per il fatto che esse sono innovative rispetto al passato, ma devono anche rispettare l'ambiente e gli ecosistemi. La Corte ha anche aggiunto che nessuno degli studi scientifici resi disponibili su queste tecniche di pesca ha potuto affermare che questa tecnica non produce impatti negativi rilevanti sull’ambiente e sugli stock ittici.
Il criterio guida dell’orientamento alla scienza si è scontrato con i principii chiave delle politiche per la pesca, che guardano in primis alla tutela dell’ecosistema marino ed alla ricostituzione degli stock ittici.
La pratica della pulse trawling consiste nello stordire i pesci con segnali elettrici in modo da poterli facilmente raccogliere con le reti. Questa pratica era stata già bandita in Europa nel 1998, ma nel 2006 è stata riconosciuta una deroga ai battelli olandesi per la pesca su vasta scala nel Mare del Nord con questo metodo. La deroga si basava su argomenti economici, come il fatto che 80 famiglie di pescatori usavano questa tecnica per sopravvivere. E’ dal 2011 che i pescatori professionali olandesi utilizzano la pulse trawling su larga scala, sulla base di ricerche del Wageningen Economic Resarch center che sostengono che la rinuncia a questa tecnica di pesca porterebbe una riduzione di reddito.
Nel 2019, il bando è stato rilanciato con l’atto del Consiglio e del Parlamento europeo che disponeva misure tecniche per la conservazione degli stock ittici, dopo un lungo e duro negoziato tra i Governi nazionali più coinvolti, tra cui anche la Francia e il Regno Unito, che si sono opposte alle richieste olandesi. La pratica è sinora rimasta autorizzata in deroga, ma sotto strettissime condizioni, e solo per il periodo di transizione verso il nuovo sistema di regole per la pesca in acque europee, che entrerà in vigore a partire dal prossimo primo luglio.
Chi si oppone a questa tecnica di pesca evidenzia che essa produce effetti negativi soprattutto sugli esemplari giovani e le uova, e danneggia nel suo complesso l’ecosistema acquatico.
Chi è a favore dichiara che è un sistema più sicuro per l’ambiente rispetto alle sfogliare (il cosiddetto rapido), dato che, comportando meno consumo di carburante, riduce anche le emissioni di carbonio.
Con la sua decisione del 16 aprile scorso, quindi, la Corte di Giustizia europea ha confermato che la pesca con sistemi elettrici diventerà illegale in tutta Europa a partire dall’estate 2021.
Ricordiamo che nelle nostre acque interne e marine la pesca con sistemi elettrici è vietata da lungo tempo su tutto il territorio nazionale, perché ritenuta crudele e dannosa per l’ambiente e gli ecosistemi acquatici.
Notizia tratta dalla rivista online Euractiv, articolo di Gerardo Fortuna del 16 aprile 2021, in lingua inglese.