Competitività e strategie territoriali: il caso dell’Appennino emiliano

La strategia di sviluppo territoriale dell’area interna Appennino emiliano è al centro dello studio “Politiche per la competitività e strategie territoriali: il caso della Montagna del latte”. Il lavoro è on line dopo essere stato presentato lo scorso 13 ottobre al laboratorio del Sistema nazionale di valutazione. L’Appennino emiliano è una delle aree interne pilota della regione Emilia-Romagna (le altre sono Basso ferrarese, Appennino piacentino parmense e Alta Valmarecchia) finanziate all’interno delle 54 aree individuate dalla Strategia nazionale aree interne (Snai).

Obiettivo del caso è capire le peculiarità di un impianto strategico in favore della competitività territoriale di una filiera importante, come quella del Parmigiano Reggiano di montagna, con attenzione allo sviluppo socio-economico dell’area, il benessere della popolazione e una nuova idea di attrattività turistica.

In particolare si è cercato di analizzare in cosa un intervento di competitività territoriale pensato e costruito con l’approccio territoriale previsto dalla Snai si distingua da un intervento che non passa per una simile metodologia. Ma soprattutto quali lezioni possano influenzare il più generale disegno programmatico della Regione Emilia-Romagna in favore della competitività dei sistemi locali.

Il caso è stato sviluppato attraverso una rilettura degli interventi previsti nelle 54 strategie (riclassificazione degli interventi stessi secondo i risultati attesi; analisi degli interventi della strategia dell'Appennino Emiliano più direttamente funzionali alla competitività; un confronto con gli attori del territorio e l’importanza del contributo del Feasr al disegno di questa strategia), andando ad esaminare – anche grazie al confronto con gli attori del territorio - quali sono stati gli elementi che hanno permesso alla Regione Emilia-Romagna di rispondere efficacemente alle esigenze dei territori.