Emilia-Romagna seconda in Italia per impatto delle Dop e Igp
I prodotti e i vini Dop e Igp si confermano come traino importante per l’agroalimentare italiano: è quanto emerge dal rapporto annuale di Ismea-Qualivita sulla Dop economy italiana, presentato lo scorso 20 dicembre a Roma.
Un comparto in crescita da 20,2 miliardi di euro a livello nazionale (il 20% del settore agroalimentare) grazie al contributo delle filiere del cibo e vitivinicole Dop e Igp: di questi, quasi 4 miliardi provengono dall’Emilia-Romagna, che si conferma la seconda regione per l’impatto economico delle indicazioni geografiche, generato dalle 74 filiere del cibo e del vino Dop e Igp che insistono sul nostro territorio.
Buone notizie per la nostra regione insomma, che è cresciuta del +5,4% nel 2022 rispetto al 2021 con un impatto del 28% sul valore complessivo del settore agroalimentare: tutto questo grazie ad una forza lavoro impiegata di 16.661 operatori, con i produttori coordinati da 36 Consorzi di tutela riconosciuti dal Masaf.
Scendendo nel dettaglio, l’Emilia la fa da padrona con le prime tre province che da sole contribuiscono all’80% del valore economico della regione: prima è Parma (1.674 mln €), che stacca significativamente sia Modena (841 mln €) che Reggio Emilia (723 mln €).
Seguono a distanza Piacenza (295 mln €), Bologna (171 mln €), Ravenna (132 mln €), Forlì-Cesena (68 mln €), Rimini (41 mln €) e Ferrara (25 mln €).
Queste le filiere in ordine di contributo al valore economico generato:
- Formaggi: 44%
- Prodotti a base di carne: 33%
- Vino: 11%
- Aceti balsamici: 10%
Comparto cibo
Nel comparto cibo l’Emilia-Romagna è prima in Italia con un valore alla produzione di 3.514 milioni di euro generato da 44 filiere certificate e dal lavoro di 5.952 operatori. Le denominazioni che partecipano maggiormente al valore economico sono il Parmigiano Reggiano DOP, il Prosciutto di Parma DOP, l’Aceto Balsamico di Modena IGP, la Mortadella Bologna IGP, il Grana Padano DOP e la Piadina Romagnola IGP.
Comparto vino
Il comparto vino ha un valore alla produzione di 455 milioni di euro, generato da 30 filiere certificate, posizionandosi come 8° regione e coinvolgendo 10.709 operatori.
Le denominazioni con il maggiore ritorno economico oltre all’Emilia IGP e al Rubicone IGP, sono il Romagna DOP, il Pignoletto DOP, il Gutturnio DOP, il Modena DOP (Lambrusco), il Colli Piacentini DOP, il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP e il Reggiano DOP.
Per approfondire, scarica il Rapporto Ismea-Qualivita 2023 completo.