Pesca e acquacoltura

Mediterraneo: iniziativa di cooperazione per una pesca rispettosa delle risorse marine

L’accordo tra Europa e Paesi del vicinato sud per una gestione armonica e sostenibile delle attività di pesca e acquacoltura nel mar Mediterraneo è ora realtà

Il problema del sovrasfruttamento delle risorse alieutiche nel Mediterraneo è complicato dall'affacciarsi di Paesi europei ed extraeuropei, e quindi dalla compresenza di flotte pescherecce di diversa nazionalità in un quadro di attività non armonizzato.

Volume di pescato nel Mediterraneo fonte GFCM - FAO

Per questo motivo, è stata accolta con molto interesse la firma, lo scorso 12 novembre, di un accordo internazionale tra l'Europa ed i Paesi della sponda sud del Mar Mediterraneo per armonizzare la gestione delle attività di pesca sulla base della CPC, la Politica Comune per la Pesca europea.

È un passo chiave per migliorare la sostenibilità della pesca in tutto il Mediterraneo, a beneficio delle comunità costiere dei Paesi che si affacciano sul mare nostrum, senza riguardo alla loro appartenenza all’Europa.

Si tratta di 21 misure di gestione ambiziose, 19 delle quali sono state proposte dall’Unione Europea, che puntano a controllare le attività di pesca e acquacoltura al fine di proteggere gli habitat marini e gli stock ittici dal sovrasfruttamento, ma anche ad armonizzare tempi, tecniche e modalità di pesca, per garantire un accesso equo alle risorse ittiche per tutte le comunità pescherecce.

L’Unione Europea mette sul piatto dell’accordo anche un finanziamento di 8 milioni di euro annuali nel quadro della Gfcm 2030 Strategy, la strategia della Commissione Generale per la pesca nel Mediterraneo.

E' stato annunciato il lancio di nuove Aree Marine Protette (MAP), cinque delle quali relative alla sub-regione del mare Mediterraneo: il mare di Alboran, lo Stretto di Sicilia, lo Ionio ed il mare di Levante. Le aree sono destinate a proteggere alcune specie ittiche di pregio, come i gamberetti di mare, il nasello e l’orata. Inoltre, si lavorerà per garantire che le attività di pesca si svolgano in modo da assicurare un giusto profitto ai pescatori di tutto il Mediterraneo con un impatto sostenibile sugli stock ittici.

Ne è un esempio la roadmap concordata nel quadro dell'accordo tra Europa, Marocco ed Algeria per il lancio di una FRA, primo esempio di Area di Pesca Ristretta, che dovrebbe coprire le acque di Spagna, Marocco e Algeria in una parte del mare di Alboran, e che dovrebbe operare a complemento delle altre misure di protezione dell’orata, a rischio di estinzione in quell’area.

E ancora, per assicurare una adeguata attuazione delle misure di gestione nelle aree marine protette ed un valido monitoraggio della pesca, la Gfcm ha adottato uno schema di ispezione per lo Stretto di Sicilia e per il mar Ionio.
Per la prima volta, infine, è stato dichiarato il divieto di trasportare il pescato da un peschereccio all’altro, strumento essenziale per la lotta alla pesca illegale o non regolata (IUU).

Tra le altre misure contenute nell’accordo, interessante il lancio, ad opera della Commissione Gfcm, di un percorso di valutazione dell’impatto potenziale del cambiamento dei limiti di profondità per le restrizioni di pesca già esistenti. Attualmente fissate a profondità maggiori di 1000 metri, l’idea è di considerare l’allargamento delle restrizioni anche a quote batimetriche meno profonde. Questa misura potrebbe servire a definire dove si collocano gli ecosistemi marini più vulnerabili, ma anche a determinare l’impronta ecologica della pesca a strascico e di altre tecniche di pesca.

E’ stata anche annunciata la nascita di un osservatorio sulle specie alloctone nel Mediterraneo e nel Mar Nero. Per prima cosa l'osservatorio condurrà uno studio sulle specie ittiche che minacciano gli ecosistemi marini locali e di conseguenza le comunità di pesca locali.
Vengono anche rafforzate le misure di gestione della transizione per l’Anguilla europea ed il corallo rosso, oltre ad iniziative in favore della piccola pesca artigianale costiera che sta alla base delle economie locali.
Ci sono decisioni anche in merito alla pesca sportiva, anch’esse per la prima volta in queste aree. La pesca sportiva è vista come strumento essenziale per una gestione della pesca sostenibile.

  • Tra i prossimi passi: l’Europa farà proprie le misure dell’accordo entro il 2023, a partire dal regolamento per le opportunità di pesca, previsto per dicembre 2022.
    Restano attivi i quadri progettuali esistenti, come MedSea4Fish, nel quadro dei quali l’Europa conta di continuare il suo confronto con la Commissione generale per la pesca in Mediterraneo.

Fonte: portale istitituzionale della Commissione Europea, DG MARE.

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ultima modifica 2022-11-30T18:53:27+02:00
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