Produzioni agroalimentari

Distretti del cibo

Sistemi produttivi locali radicati nel territorio per promuoverne lo sviluppo, garantire la sicurezza alimentare, la coesione e l’inclusione sociale, ridurre l’impatto ambientale e lo spreco alimentare

Distretti del cibo foto Dell'Aquila.jpgI distretti del cibo in Emilia-Romagna sono sistemi produttivi locali radicati nel territorio per promuoverne lo sviluppo, garantire la sicurezza alimentare, la coesione e l’inclusione sociale, ridurre l’impatto ambientale e lo spreco alimentare. Tra gli obiettivi anche quello di valorizzare le produzioni agroalimentari di qualità favorendo l’integrazione di filiera.

La Giunta regionale, in considerazione del forte livello organizzativo del territorio, con Delibera n. 1816 del 28 ottobre 2019, ha approvato le disposizioni applicative per il riconoscimento dei Distretti del cibo, ai sensi dell'art.13 del D.lgs n. 228/2001 così come modificato dalla Legge n. 205/2017.

I Distretti sono realtà strettamente legate al territorio con un’identità storica omogenea frutto dell'integrazione fra attività agricole e attività locali, della produzione di beni o servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e locali.

Secondo quanto indicato nella Determina n. 8448 del 5 maggio 2022 possono richiedere il riconoscimento di Distretto: le forme d’impresa societarie o consortili, le associazioni riconosciute dotate di personalità giuridica e le reti d’imprese soggetto, oltre a enti pubblici, Camere di commercio, enti di ricerca, il mondo delle Università e gli altri soggetti pubblici legati ad attività funzionalmente inerenti alle finalità del Distretto.  Possono inoltre far parte dei distretti le Organizzazioni professionali agricole, le Associazioni di categoria e altri soggetti privati in forma associativa che perseguono gli obiettivi del Distretto.

Chi si candida a diventare Distretto deve dimostrare di essere rappresentativo della produzione di uno o più prodotti agroalimentari realizzati in un territorio ben definito, e di avere regole di relazione e funzionamento vincolanti per coloro che partecipano al Distretto.

È obbligatoria la sede legale od operativa nel territorio della Regione Emilia-Romagna e, nel caso di distretto interregionale, deve svolgere la parte prevalente di attività in Emilia-Romagna.

I Distretti riconosciuti vengono iscritti al Registro Nazionale dei Distretti del Cibo tenuto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

In Emilia-Romagna sono presenti i seguenti Distretti:

Salumi piacentini foto Dell'Aquila Archivio Agricoltura.JPGDistretto del cibo dei Salumi Dop Piacentini
(atto di riconoscimento)

mais granella e uva foto Dell'AquilaBiodistretto Romagna distretto bio simbiotico
(atto di riconoscimento)

prosciutto Modena Dop marchio foto Dell'Aquila.jpgDistretto del cibo del Prosciutto di Modena Dop
(atto di riconoscimento)


Aceti balsamici di Modena Dop e Igp foto Dell'Aquila.jpgDistretto del cibo dell’Aceto Balsamico di Modena
(atto di riconoscimento)

Pere foto Massimo Fornaciari-Diateca Agricoltura.jpgDistretto del cibo della Pera dell'Emilia-Romagna
(atto di riconoscimento)


aceti balsamici tradizionali foto Dell'Aquila 600x400.jpgDistretto del cibo dell'Aceto Balsamico tradizionale di Modena
(atto di riconoscimento)

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ultima modifica 2024-06-26T15:15:47+02:00
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