Progetti per l'innovazione

Aumenti produttivi e meno emissioni con la fertirrigazione interrata e l’uso di digestato

Sono alcuni dei risultati principali del progetto Goi Sos_Aquae presentati al convegno finale tenutosi nei giorni scorsi a Piacenza. I vantaggi di pratiche agricole conservative e cover crop autunno-vernine

Il Gruppo operativo per l’innovazione Sos_Aque ha sperimentato le lavorazioni conservative (dalla minima lavorazione sino alla semina su sodo) in abbinamento alla copertura permanente del suolo grazie alla coltivazione di cover crop autunno-vernine e alcune tecniche innovative di fertirrigazione con fertilizzanti rinnovabili derivati dal trattamento di effluenti di allevamento e digestati (per esempio, frazione microfiltrata e solfato ammonico da strippaggio), allo scopo di ottimizzare la concimazione azotata e ridurre le emissioni di ammoniaca e di gas serra, senza compromettere le rese colturali.

In un recente convegno presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza sono stati presentati i risultati conclusivi del progetto "Sos_Aquae - Agrotecniche sostenibili e fertilizzanti rinnovabili per agrosistemi carbonio e azoto efficienti", finanziato dal Psr della Regione Emilia-Romagna 2014-2020.
Allo scopo sono stati testati, in prove di pieno campo, gli effetti di tre sistemi di fertirrigazione (aspersione, ali gocciolanti interrate, rainger) e due tipologie di fertilizzante rinnovabile (frazione microfiltrata del digestato e solfato ammonico da strippaggio).
Nel complesso, le prove hanno fornito importanti indicazioni sulle principali decisioni gestionali che definiscono la sostenibilità dei nuovi sistemi di irrigazione, verificando anche il miglioramento dell’impronta carbonica. In particolare, i risultati indicano ottime performance dell'irrigazione ad ala gocciolante sottosuperficiale su mais in termini produttivi (+31%) e di efficienza di utilizzo dell'azoto (+43-71%), in confronto all'irrigazione per aspersione. Inoltre, diminuendo la distanza tra le manichette da 140 cm a 70 cm è possibile ridurre le emissioni di N2O (protossido di azoto) del 44% rispetto all'aspersione.
Le pratiche agricole conservative e le cover crop hanno confermato di poter incrementare la sostanza organica del suolo e la sua biodiversità, migliorandone di conseguenza la struttura e la capacità di ritenzione idrica, oltre a permettere un più agevole controllo delle infestanti. In questo modo, il sistema colturale diviene più resiliente e in grado di rispondere meglio agli eventi estremi conseguenti ai cambiamenti climatici, come i prolungati periodi siccitosi.
Infine, l’impiego del digestato come fertilizzante conferisce maggiore circolarità all’uso agronomico dei reflui zootecnici, che, da materiale di difficile gestione con eventuale impatto ambientale negativo, diventano una risorsa efficientemente impiegata per favorire la produttività del sistema agricolo.

Un esempio applicativo

L’applicazione delle innovazioni proposte da Sos_Aquae risponde pienamente agli obiettivi dell’Unione europea che, con la strategia Farm to Fork, ha posto l’obiettivo di ridurre entro il 2030 l’uso dei fertilizzanti del 20% e la perdita di nutrienti del 50%. Questo processo è incentivato dalla nuova Pac 2023-2027, che prevede che il 48% dei sostegni diretti vada al sostegno al reddito per la sostenibilità e il 25% all’adozione degli ecoschemi, cioè gestioni agricole più resilienti ai cambiamenti climatici e alla tutela dell’ambiente.
A livello nazionale, l’innovazione di Sos_Aquae trova un esempio applicativo nell’approccio del progetto “Farming for Future – 10 azioni per coltivare il futuro”, del Consorzio italiano biogas (Cib). Infatti, in un’ottica di circolarità, il progetto mira a produrre energia da biogas e, tra le diverse azioni, propone l’ottimizzazione della fertilizzazione organica e la diffusione di tecnologie avanzate per le diverse operazioni colturali.

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