Parte la lotta biologica alla cimice asiatica
Firmato il decreto ministeriale che autorizza l’Emilia-Romagna, insieme ad altre quattro Regioni dell’Italia settentrionale, ad avviare i lanci del Trissolcus japonicus nella lotta biologica contro la cimice asiatica, parte il programma regionale che prevede il rilascio, in 300 punti distribuiti lungo i corridoi ecologici della Regione (aree verdi, lungo fiume, boschetti, ecc.) di 66.000 insetti, che andranno alla ricerca delle ovature di cimice asiatica per deporvi le proprie.
Tutti i punti di introduzione saranno riconoscibili per la presenza di un cartello informativo.
Da alcuni anni la produzione di frutta dell’Emilia-Romagna e di altre regioni del Nord Italia è flagellata dai danni provocati dalla cimice asiatica, specie esotica comparsa nei nostri territori dal 2012 e che ha progressivamente colonizzato vasti territori e molte coltivazioni, non trovando “competitori” nel nostro ambiente.
Trissolcus japonicus, nonostante il nome comune con il quale è noto di "vespa samurai", è un piccolo insetto che non punge, si ciba di polline e nettare ed è assolutamente innocuo per l'uomo ed altri animali e non crea danni per le api. E' invece il principale limitatore biologico della cimice asiatica nelle aree di origine delle due specie, in quanto ne parassitizza le uova, depositandovi le proprie con il suo ovopositore.
Seguendo le stesse rotte della cimice asiatica, anche Trissolcus japonicus è già presente sul territorio italiano, anche se in pochi esemplari sparsi in diversi punti del Nord Italia; il progetto di lotta biologica pertanto non introduce una nuova specie esotica, bensì si propone di accellerare i tempi della sua diffusione, con l’obiettivo finale di ricreare un nuovo equilibrio ecologico che limiti la crescita esponenziale delle popolazioni di cimice asiatica e la loro dannosità.
Per approfondire
Leggi la scheda sulla cimice asiatica
Parte la lotta biologica alla cimice asiatica con il Trissolcus japonicus