Progetti per l'innovazione

Produzione di erba medica, così si riduce l'impatto ambientale

Il progetto MediCArbonio, realizzato nell'ambito dei Goi del Psr, è stato presentato il 23 aprile scorso in un webinar

Produrre colture foraggere, in particolare erba medica, ha un impatto sull'ambiente in termini di emissioni. Ma è possibile elaborare processi produttivi che riducano queste ultime? 

Il progetto MediCArbonio (Contabilizzazione delle emissioni e sequestri del carbonio nel processo produttivo del foraggio da prato di erba medica per valutarne il contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici), che è stato presentato il 23 aprile scorso in un webinar (Zoom - ore 15), ha cercato di rispondere a questa domanda e a tante altre di fondamentale importanza per il settore.

Realizzato nell’ambito del Psr 2014-2020 della Regione Emilia Romagna (Tipo di operazione 16.1.01 Gruppi operativi del Pei per la produttività e la sostenibilità dell'agricoltura -focus area 3), il progetto ha coinvolto anche l’Associazione Italiana Foraggi Essiccati (Aife) con sede a Ravenna e il Centro ricerche produzioni animali (Crpa) di Reggio Emilia. 
<<Il progetto è partito lo scorso anno pur con tutte le problematiche dettate dalla pandemia – spiega il presidente di Aife, Gianluca Bagnara – siamo comunque riusciti a dare un buon impulso alle attività previste insieme ai colleghi del Crpa e soprattutto stiamo registrando un grande interesse da parte di tutti i nostri associati. L’obiettivo del progetto è quello elaborare una serie di plus di compatibilità ambientale dei foraggi prodotti e commercializzati dai soci Aife per arrivare successivamente alla made green in Italy, una certificazione ecologica di prodotto rilasciata dal ministero dell’Ambiente che riteniamo fondamentale sia in termini di valorizzazione del territorio che di strumento indispensabile per aumentare la nostra competitività sul mercato internazionale>>. 

Al webinar hanno partecipato Paolo De Castro del Parlamento europeo; Maria Teresa Pacchioli del Crpa; Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia; Nicola Di Virgilio della DG Agri alla Commissione europea; Sara Cortesi dell’Enea.

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