Dop, Igp e produzioni di qualità

È tempo di Pampapato (o Pampepato) di Ferrara Igp

5 cose che forse non sapevate del dolce simbolo della città estense, consumato soprattutto nel periodo natalizio

Il Pampapato o Pampepato di Ferrara Igp è uno dei dolci simbolo della provincia estense, consumato e regalato soprattutto durante le festività natalizie

Si tratta di un dolce dalle origini antichissime e, nonostante il nome suggerisca il contrario, non c'entra nulla con il pepe ma contiene altre note speziate.

Ecco di seguito 5 curiosità per conoscere meglio questa Igp golosissima tutta da scoprire...

Pampapato o Pampepato.png

Entrambe le diciture sono corrette perché le fonti storiografiche documentano due etimologie differenti:

Pampepato da pan pepato, perché alla Corte degli Estensi era abitudine servire al termine dei banchetti nobiliari dei dolci assimilabili a veri e propri pani a base di spezie;

Pampapato da pan papato, perché veniva ritenuto un dolce ricco e degno di un papa e donato agli alti prelati dagli ecclesiastici e dalla nobiltà di Ferrara; di qui la sua forma a “calotta” che ricorda lo zucchetto, ovvero il copricapo indossato dai cardinali e dal pontefice.

Quanti pampepati esistono.png

Il pampepato è un dolce di origine antichissima, con ogni probabilità medievale, e appartiene a diverse tradizioni regionali italiane:

  • Emilia-Romagna: Pampapato o Pampepato di Ferrara Igp;
  • Umbria: Pampepato di Terni Igp;
  • Lazio: Panpapato di Anagni (è un Prodotto Agroalimentare Tradizionale).

La forma e le ricette variano, ma in tutti i casi si tratta di un dolce a base di farina, zucchero, frutta secca, frutta candita e spezie (soprattutto noce moscata e cannella), impastato con o senza cacao che viene cotto al forno e nelle versioni più ricche ricoperto di cioccolato fondente. Veniva tradizionalmente preparato nel periodo natalizio, in quanto le spezie necessarie erano ingredienti costosi e difficili da reperire.

Come nasce il Pampepato di Ferrara Igp.png

L’origine Pampepato di Ferrara IGP sembra risalire al convento del Corpus Domini di Ferrara, dove nel XVI secolo le monache di clausura iniziarono a preparare un pane speziato da inviare come omaggio agli alti prelati. La ricetta si arricchì lungo i secoli con l’introduzione del cacao e del cioccolato, che fino alla fine del 1500 era praticamente sconosciuto in Europa

Il Pampepato di Ferrara ha ottenuto il riconoscimento Igp nel 2015: l’area di produzione corrisponde a tutta la provincia ferrarese ed è diventato una specialità talmente famosa che è possibile trovarlo durante tutto l’anno. Rispetto agli altri pani speziati, la quantità di spezie e la copertura di cioccolato extra fondente lo fanno distinguere per ricchezza e sontuosità dei sapori.

Quali sono gli ingredienti del pampepato.png

Secondo il disciplinare di produzione, il pampepato di Ferrara Igp viene preparato con: farina di grano tenero, frutta candita (arancia, limone e cedro), frutta secca (mandorle tostate e nocciole), zucchero (e miele facoltativo), cacao amaro in polvere, spezie (obbligatorie la noce moscata e la cannella) e agenti lievitanti; per la copertura si utilizza cioccolato fondente extra (cacao minimo 54%).

Si tratta di un dolce adatto a chi ha intolleranze alimentari, in quanto privo di lattosio e di uova, e senza grassi animali come il burro, anzi le mandorle e le nocciole apportano grassi “buoni” come omega-3 e acido oleico.

Dove trovo il Pampepato di Ferrara Igp.png

Il Pampepato o Pampapato di Ferrara Igp si può reperire presso tre produttori:

LP_Pampapato-di-Ferrara-3.jpg

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ultima modifica 2022-12-18T15:48:49+02:00
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