Lotta biologica alla cimice asiatica: al via la nuova campagna
Dopo il primo anno di immissione della vespa samurai, che ha dato risultati incoraggianti, e il rinnovo dell’autorizzazione per la prosecuzione del Programma di lotta biologica, ha preso il via la campagna 2021 con il rilascio dell’antagonista della cimice asiatica, Trissolcus japonicus.
In Emilia-Romagna sono previsti 200 lanci in 100 siti individuati nei corridoi ecologici limitrofi alle zone frutticole, per un totale di 22 mila vespe samurai immesse nell’ambiente.
I risultati del 2020
La vespa samurai è stata ritrovata in tutto il territorio regionale, seppure con percentuali variabili a seconda delle zone. Si tratta di un risultato molto importante in quanto l'obiettivo del primo anno di lotta biologica era quello di verificare l’insediamento della vespa sul territorio regionale, in modo da iniziare quel processo di riequilibrio ecologico che dovrebbe dare respiro alla nostra frutticoltura.
Accanto al promettente risultato ottenuto dal progetto di lotta biologica, il dato più rilevante è stato l’elevata percentuale di parassitizzazione naturale delle ovature di cimice asiatica, dovuta all’attività di un complesso di specie di parassitoidi oofagi, sia autoctone come Anastatus bifascitus e A. sinicus, ma anche esotiche come Trissolcus mitsukurii, la cui attività si è sommata a quella ancora iniziale della vespa samurai.
In termini numerici gli esiti 2020 del programma nazionale sono riassumibili in due dati: le ovature parassitizzate (parzialmente o totalmente) sono state
- da vespa samurai l’8,1% di quelle raccolte
- considerando anche tutti gli altri parassitoidi naturali si arriva al 38,7%
Con il primo anno trova conferma l’innocuità della vespa samurai in primis per l’uomo, ma anche per l’ambiente: le specie diverse dalla cimice asiatica (non target) in coerenza con l’originario studio di analisi del rischio, non sono risultate interessate dall’azione del parassitoide.